L’elementare a Bessica rimane senza prima Ovunque iscritti in calo

Castelfranco si salva “drenando” alunni dai paesi vicini Vedelago punta sull’accorpamento, tensioni a Riese
BESSICA DI LORIA SCUOLE ELEMENTARI
BESSICA DI LORIA SCUOLE ELEMENTARI

CASTELFRANCO. Niente prima elementare il prossimo anno a Bessica di Loria: è l’unico caso nella Castellana. Ma anche nelle altre scuole il calo demografico si sta facendo sentire pesantemente. Pur riuscendo a formare una classe prima, vi saranno meno iscritti rispetto agli anni scorsi, sia a Castelfranco che in tutti i comuni contermini. E l’idea dell’accorpamento di alcune sedi si sta facendo sempre più concreta.

«Oltre al calo delle nascite», spiega l’assessore di Loria Alessia Andreola, «a Bessica scontiamo anche il fatto che numerose famiglie scelgono altre sedi per riuscire a combinare gli impegni di famiglia con quelli del lavoro. In realtà, almeno quest’anno, sulla base dell’anagrafe ci sarebbero i numeri per formare una prima, ma ormai bisogna tener conto anche delle nuove esigenze familiari. È un “esodo” , quello di Bessica, che inizia già all’asilo».

Al contrario, sono proprio le esigenze familiari che invece “salvano” Castelfranco: «Se non ci fossero arrivi dagli altri comuni, il problema del calo demografico si farebbe sentire anche qui», spiega l’assessore Franco Pivotti, «il fatto di offrire il tempo prolungato, cosa che non è possibile in tutti i centri più periferici, è sicuramente una opzione che ha la sua importanza nella scelta della scuola da parte delle famiglie».

In città, al momento, ipotesi concrete di accorpamento dei plessi non ce ne sono.

A Vedelago invece nei mesi scorsi è stata posta la prima pietra del nuovo complesso che riunirà i plessi di Albaredo, Casacorba e Cavasagra e che sarà operativo per l’anno scolastico 2020-21: «Oltre alla questione della contrazione delle nascite», dice il sindaco Cristina Andretta, «ci siamo posti il problema se valeva la pena continuare a spendere su tre plessi vecchi oppure investire in uno nuovo. Siamo arrivati a questa decisione dopo una proficuo confronto con tutti i soggetti interessati, ovvero le famiglie e la scuola».

Anche a Loria si sta ragionando su questa opportunità, mentre ad Altivole ci hanno pensato i bambini a suggerire che scuola vorrebbero: una specie di concorso di idee, circa il progetto di un plesso unico nell’area già individuata vicino alle scuole medie: «Ma siamo ancora distanti dalla sua realizzazione», spiega il sindaco Sergio Baldin, «tra ricerca di finanziamenti, progetti e realizzazione credo sarà un lavoro che impegnerà almeno tutto il mandato della prossima amministrazione comunale».

A Riese invece la sola ipotesi di un accorpamento nel capoluogo ha sollevato un vespaio di polemiche, con tanto di spaccatura nella giunta, con l’addio dell’ex assessore Natascia Porcellato, e la contrarietà della Lega a “sacrificare” i plessi delle frazioni. Il Comune deve gestire forse il più alto finanziamento mai arrivato, due milioni di euro, a cui si è aggiunto un altro milione e trecentomila del comune, per mettere mano alla scuola del capoluogo: con questi chiari di luna, da parte dell’amministrazione di Matteo Guidolin, si è anche pensato che l’edificio ampliato potenzialmente potesse sopperire a tutte le attuali sedi, sempre alla luce del trend delle nascite. Ma è bastata solo l’idea (non suffragata da decisioni concrete) per toccare un nervo scoperto. —

Davide Nordio

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