Legno e plastica, cambio di strategia

di CARLO MARCON
Il settore della Fabbricazione di Mobili e Arredamento si colloca al sesto posto nella classifica dei settori per ricavi di vendita. Delle cinquecento maggiori aziende della provincia di Treviso 38 fanno parte di questo settore e nel 2013 hanno generato un fatturato complessivo di oltre 1,7 miliardi di euro. Le aziende che hanno superato i 100 milioni di euro di ricavi sono quattro, ossia Compago (che consolida Media Profili e Arko), Arredo Plast, 3 B e Veneta Cucine. Rispetto allo scorso anno non ci sono stati particolari cambiamenti nella classifica del settore, basti pensare che le prime dieci posizioni sono rimaste immutate.
Dall’analisi dei dati aggregati risulta che il fatturato totale del settore non si è modificato, mentre l'ebitda è cresciuto del 5,1% trascinando la sua incidenza sui ricavi dall'8,5% al 9%, che è un valore superiore alla media delle prime 500 aziende trevigiane pari a 7,6%. Rispetto al biennio 2012-11 in cui il settore ha registrato una diminuzione dei ricavi e della marginalità operativa, l'andamento economico nel periodo 2013-12 risulta dunque in miglioramento facendo intravedere dei segnali confortanti. Le aziende del settore sembrano essersi concentrate su di una strategia volta a incrementare la redditività delle vendite piuttosto che i volumi delle stesse, attraverso politiche di razionalizzazione dei costi oppure un differente mix delle vendite. A conferma di questo il 47% delle imprese ha aumentato i ricavi, ma il 55% è riuscito a innalzare il reddito netto. Tuttavia, le imprese in utile sono diminuite dal 73,7% al 71,1% che è una delle percentuali più basse tra i vari settori e ben al di sotto del 79,4% a livello di top 500.
Osservando le mediane dei principali indicatori economici si nota che le imprese del settore hanno migliorato la redditività del patrimonio netto (Roe), dell'attivo (Roa) e delle vendite (Ros), nonché il differenziale di leva. Ciò nondimeno i principali indici di redditività non appaiono ancora soddisfacenti in quanto si collocano al di sotto del valore mediano delle prime 500 aziende della provincia di Treviso. In particolare, metà delle aziende del settore non raggiunge un Roe dell'1,6% a fronte di metà delle aziende top 500 che superano il 5% di redditività del patrimonio netto. Insomma, nonostante i progressi sotto il profilo reddituale, l'equilibrio economico appare ancora fragile.
Per quanto riguarda il livello di indebitamento, il suo valore mediano diminuisce dal 66,2% al 64,9%, attestandosi su livelli tra l’altro inferiori rispetto a quelli della generalità delle imprese top 500 (73%). Come conseguenza, la quota di margine operativo lordo assorbita dagli oneri finanziari (calcolata sui dati aggregati) si è ridotta dal 10,6% al 9,1%. Se la riduzione del rapporto di indebitamento e della suo onerosità sono elementi positivi, la nota negativa è rappresentata dal fatto che ancora un terzo delle aziende presenta un differenziale di leva negativo, ossia non riesce a utilizzare proficuamente l'indebitamento distruggendo ricchezza anziché crearla.
Analizzando il 25% delle imprese con i ricavi più elevati (top 25%) e il 25% delle imprese con i ricavi minori (bottom 25%) si notano delle differenze, che permangono per quanto concerne l'andamento delle vendite, mentre si attenuano sotto il profilo reddituale. Infatti, le imprese più piccole hanno subito una contrazione delle vendite nell'ordine del 3,1% a fronte di un leggero incremento del fatturato (+1%) conseguito da quelle più grandi e analogamente tra le prime solo il 40% ha aumentato i ricavi, mentre il 60% delle seconde ha accresciuto le vendite. Di contro, il divario in termini di incidenza dell'ebitda sui ricavi e di imprese in utile, pur rimanendo favorevole per le imprese più grandi, si è ridotto nel biennio 2013-12. Invece, le differenze relative al rapporto di indebitamento si sono allargate con le top 25% che presentano un valore mediano del 56,2% e le bottom 25% aventi un valore del 67,2%.
Tra le top 20 del settore solo 2 aziende hanno avuto un incremento del fatturato in doppia cifra (G.T. srl con +20,3% e Top Linea spa con +12,2%) a fronte di 4 aziende che hanno subito un decremento dei ricavi della stessa ampiezza. Per quanto riguarda la marginalità operativa delle vendite Frezza spa e Pianca spa ritornano ad avere un segno positivo passando rispettivamente da -7,4% a +7% e da -2,3% a +6,8%. Tra le imprese del settore con la più alta incidenza dell'ebitda sui ricavi si trovano nell'ordine Marco's (Arper) (20,8%), Arredo Plast (16,1%) e Compago (12%). Quest'ultima è una delle aziende meno indebitate del comparto e in grado di generare un elevato differenziale di leva. Arredo Plast è stata una delle poche imprese, assieme a Veneta Cucine e Alf Invest, capace di migliorare tutti gli indicatori economico-finanziari monitorati, mentre Marco's rimane una delle aziende con i migliori indici di bilancio, sebbene l'incremento dei ricavi sia stato minimo.
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