Lega contro comitato «Scherza sulla sanità e fa figure barbine»

Rapporti con lo Iov, duro attacco del consigliere Didonè Genesin: amministrazione supina, sottomessa alla Regione
Agostini Castelfranco ospedale
Agostini Castelfranco ospedale



Per la prima volta l’amministrazione Marcon attacca apertamente il comitato “Difendiamo il nostro ospedale”, e lo fa attraverso il consigliere comunale leghista Michael Didoné, presidente della commissione sanità. Didoné ha accusato il movimento civico di «fare figure barbine», ma anche di «influenzare negativamente molte persone», lanciando un invito esplicito: «Non si scherza con la sanità». Ma il comitato che ha raccolto 20 mila firme per dire «no» al taglio dei posti letto generalisti (che nelle schede approvate nei giorni scorsi dalla giunta regionale scendono da 300 a 189 posti per accogliere 171 posti dello Iov), non ci sta.

Ad accendere lo scontro è stata la questione sollevata dal comitato attraverso il portavoce Alberto Genesin: «Non esiste alcuna convenzione che affidi allo Iov tutte le prestazioni finora svolte dai reparti dell’ospedale generalista, riferimento per 240 mila persone, con occupazione media dei reparti oltre il 90%». E Didoné replica: «Invece queste convenzioni esistono, bisogna avere un po’ di fiducia rispetto al prossimo». Genesin ci tiene a chiarirlo: «Qui non si tratta di verificare se le convenzioni esistono o meno, ma di verificare cosa prevedono. Quello che ci preme è confrontare i “volumi” dei reparti per i servizi non oncologici, tra fase pre-Iov e fase post insediamento dello Iov. Ci interessa capire che effetti ci saranno nel concreto. Lo Iov, che è interessato ad avere e mantenere l’accreditamento di Irccs, mai potrà garantire nella loro totalità le prestazioni prima garantite dall’Ulss».

Genesin rimanda le accuse al mittente: «Le figure barbine, piuttosto, le ha fatte un’amministrazione supina e sottomessa al volere della Regione, disposta ad accettare tagli smisurati all’ospedale, senza muovere un dito per due anni e mezzo per difendere i 300 posti letto dell’ospedale di territorio e i reparti». Quanto all’influenza negativa sulle persone, Genesin risponde che «questa la può avere forse esercitata chi racconta da anni “fischi per fiaschi”, noi stiamo esaminando gli atti pubblici, documenti da 150 pagine che il consigliere si è dimenticato di pubblicare e analizzare, ma è chiaro che Iov non potrà mai diventare ospedale di territorio». —



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