Le macchine da caffè Cma adesso parlano tedesco
La Cma di Susegana passa nelle mani del colosso tedesco Wmf. Nasce così il più grosso polo di macchine da caffè d'Europa, destinato a scippare quote di mercato a molti altri produttori trevigiani del comparto. Un'operazione da 35 milioni di euro, soldi finiti nelle casse della famiglia Dal Tio, titolari fino a due giorni fa della Cma e del marchio Wege Srl, dove ora si parla tedesco. Una notizia rimbalzata per tutta Europa e comunicata due giorni fa per lettera ai 160 dipendenti, parte dei quali a tempo determinato, allo scuro della maxi fusione e riunitisi subito in assemblea. «A Susegana avremo solo vantag gi» – assicura Stefao –Marchetto, direttore commerciale del gruppo Cma, «qui resterà l'intera azienda: dalla progettazione alla produzione, con nuovi e importanti sviluppi per il ramo software. Potremo entrare nel canale commerciale della Wmf, colosso quotato nella Borsa tedesca e in grado di farci fare un salto di categoria sia nel settore delle macchine da caffè tradizionali sia in quello delle automatiche. Abbiamo semplicemente una moltiplicazione delle opportunità». La Cma è una realtà in buona salute, con pochi debiti e un alto tenore di fatturato, passato dai 29,6 milioni del 2009 ai 37,9 milioni del 2010, il 28% in più, fino ad arrivare ai circa 50 milioni dell'anno passato. Un'azienda fondata nel 1969 da Nello Dal Tio (classe 1937) passata dalla piccola attività artigianale a volumi produttivi industriali, con oltre 25.000 macchine sfornate ogni anno dalla fabbrica di Susegana. Un pezzo importante del manifatturiero della Marca, cresciuto a metà tra il prodotto tradizionale e l'innovazione a suon di intuizioni e brevetti che rimarca quella di molte aziende gioiello del Nordest. Un ruolo centrale nel meccanismo ce l'hanno anche i figli di Nello, Roberto e Sonia, rispettivamente amministratore delegato delle consociate Geec negli Stati Uniti e della Wega Srl in Italia, e che risultano avere il 20% ciascuno delle azioni Cma. Non si sa ancora quale sarà il destino della famiglia Dal Tio, che per ora non commenta ufficialmente la notizia. A farlo ci ha pensato invece il gruppo Wmf (Württembergische Metallwarenfabrik), che fattura poco meno di 1 miliardo di euro l'anno, riferimento di primo piano nel mercato europeo delle macchine da caffè, che valgono un terzo del suo giro d'affari. Il resto deriva dalla produzione di pentole e posate. Il consiglio di amministrazione della Wmf ha accettato nella sua riunione conclusasi venerdì i dettagli dell'acquisizione, la cui valutazione era sembrata per certi versi bassa, vista la qualità dei prodotti della Cma, che commercializza principalmente, ma non soltanto, con i marchi Astoria e Wega. Come sempre in questi casi è in corso la due diligence dell’acquirente per la verifica dei conti e della struttura aziendale del gruppo Cma Wega. A questa seguiranno le necessarie autorizzazioni dell’antitrust, date le dimensioni della Wmf. È invece fissata per martedì prossimo la riunione tra i vertici della Cma e le maestranze, alle quali verrà presentato il piano di cessione e quello industriale. Intanto i sindacati trevigiani hanno chiesto un incontro con la famiglia Dal Tio per chiedere spiegazioni sugli ultimi movimenti e ricevere rassicurazioni sul sito produttivo di Susegana.
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