Le bici vanno a ruba razzia in centro e a Suoni di Marca

Treviso. Biciclette da donna, bici da ragazzino, due ruote da corsa ma anche mountain bike. Marca e modello non contano: ai ladri vanno bene tutte e infatti stanno facendo una vera razzia in città, approfittando della bella stagione ma anche della grandissima varietà offerta ad esempio dal festival musicale sulle Mura di Treviso. A Suoni di Marca infatti nei giorni scorsi si è registrata una raffica di furti, anche nella stessa sera in cui i ladri, ovviamente ignoti, hanno approfittato dei via vai di ragazzi e adulti e della confusione generale per appostarsi nei pressi delle aree utilizzate come parcheggio delle bici, scegliere e agire armati di piccoli trancetti e, alle volte, vere tenaglie.
Appelli online. Su facebook, nelle ultime ore, si moltiplicano gli appelli di sfortunati ex ciclisti che al ritorno dal concerto o dalla serata tra amici si sono ritrovati a piedi. Pubblicano foto delle biciclette chiedendo aiuto e promettendo ricompense. A loro si aggiungono i tanti che se la sono vista sparire sotto casa, di notte (nei giorni scorsi in zona Eden la rastrelliera di un condominio è stata svuotata), e quanti hanno fatto denuncia ufficiale alle forze dell’ordine. Trovare i colpevoli è un’operazione improba, tenuto conto che - almeno per Suoni di Marca - i vigili urbani e le forze dell’ordine in servizio sono impegnate a garantire la sicurezza alle migliaia di persone che si affollano tra banchetti e palco, e non hanno mezzi né forze per pattugliare tutti gli alberi, i pali, le rastrelliere dove vengono allacciate le biciclette da Città Giardino a porta Fra’ Giocondo.Ma alle volte anche il loro intervento è provvidenziale. Proprio sotto le mura, due giorni fa, i vigili hanno restituito al legittimo proprietario una bicicletta che era stata rubata qualche giorno prima ed era stata riconosciuta dal giovane proprio durante una serata del festival.
Che fine fanno tutte le bici rubate? Assai raramente restano in città, sotto il sedere degli stessi ladri o rivendute a qualche ignaro ciclista in cerca di due ruote a basso costo. Molto più frequentemente rientrano in un grande giro d’affari costituito dal mercato dell’usato rubato tra città e città: le biciclette rubate a Treviso vengono caricate in furgoni e piazzate a Padova, quelle di Padova a Treviso e così via. Con il minimo rischio per i venditori di essere colti in fallo dai vecchi proprietari. Ma c’è chi solleva anche una domanda, di certo scomoda: «Da dove arrivano tutte le biciclette che si vedono entrare e uscire dall’ex caserma Serena dove vivono oltre cinquecento profughi?», ha chiesto ieri in consiglio comunale il leghista Giancarlo Da Tos, «Forse varrebbe la pena chiarirlo visto che non mi pare facciano parte della dotazione della struttura».
Dalle forze dell’ordine l’invito comunque a denunciare il furto, ma soprattutto a tenere alta la guardia e sistemare le biciclette se possibile in luoghi illuminati, «magari legandole ad altre, e magari tenendo d’occhio e segnalando movimenti sospetti anche nelle vicinanze di altre bici».
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