L’Ave Maria intonata dagli alpini per l’addio a Lorenzo Rampin

la cerimonia
Il duomo faticava ieri mattina a contenere la folla di amici accorsa per dare l’addio a Lorenzo Rampin, 39 anni, fratello della sindaca Annalisa. La famiglia, raccolta nel dolore per l’improvvisa perdita, ha accompagnato la salma del giovane alpino, responsabile commerciale delle acciaierie di Romano d’Ezzelino. Lorenzo Rampin è morto nella notte di domenica scorsa a causa di un terribile incidente avvenuto sui tornanti dell’altopiano di Asiago. Erano le due di notte quando la sua amica al volante ha perso il controllo dell’auto, Lorenzo era seduto davanti sul posto passeggero. Per lui nulla da fare. L’amica, solo alle cinque del mattino, è riuscita a chiamare i soccorsi. Durante il funerale di ieri mattina, don Francesco Mascotto, ha assicurato che il sorriso di Lorenzo resterà nel cuore di tutti. I suoi figli, 14 e 8 anni, e la loro mamma, lo ricorderanno per il grande affetto che riversava su di loro. La sua famiglia e i suoi fratelli «lo accompagneranno in cielo mentre una farfalla lo condurrà leggero tra le braccia del Padre Eterno». «La vicinanza che questa comunità ha dimostrato a questa famiglia», ha concluso il parroco, «è il segno di un’invincibile solidarietà che commuove e fortifica questa famiglia». Presenti in duomo per l’ultimo saluto anche i colleghi di lavoro, i concittadini, gli amici e gli alpini di Crespano. A salutare la salma all’uscita della bara, è stato il coro alpino Monte Castel. Sulle note dell’Ave Maria le voci hanno accarezzato l’impegno nel volontariato di Lorenzo Rampin. Negli altari laterali del Duomo c’erano solo le penne nere con i gagliardetti dei gruppi circostanti al comune di Crespano: Semonzo e Borso del Grappa. Presenti alla celebrazione anche alcune autorità: il sindaco di Treviso, Mario Conte, il presidente della Provincia, Stefano Marcon, il vicesindaco di Castelfranco Gianfranco Giovine, il sindaco di Montebelluna Marzio Favero e altri amici amministratori dei comuni della marca. Tra i banchi anche carabinieri e vigili del fuoco. Tantissimi presenti, in chiesa, ma anche sul sagrato. —
Elia Cavarzan
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