L’Ascom attacca le sagre paesane

Oderzo al ballottaggio. Le due candidate a sindaco le difendono: «Fenomeno sociale importante»
Ferrazza agenzia foto film oderzo elezioni sindaco incontro candidate scardellato e damo
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ODERZO. Enrico Chiara, direttore dell’Ascom di Oderzo tuona contro le sagre: «Si tratta di attività di ristorazione con poche regole e dove girano somme ingenti, spesso con finalità ignote». La durissima presa di posizione dell'Ascom del mandamento di Oderzo-Motta, contro le sagre paesane è arrivata dal presidente Rino Rinaldin e dal direttore Enrico Chiara nel corso del confronto fra le candidate a sindaco Maria Scardellato e Laura Damo. Da tempo le sagre sono nel mirino dell'Ascom. Rino Rinaldin, proprio al momento della sua rielezione a presidente, aveva ribadito questa linea. Mercoledì sera, nella sala della nuova sede, Enrico Chiara ha posto una domanda perentoria alle due candidate: «Come pensate di schierarvi sulla questione delle sagre? Ormai si tratta di eventi che proliferano dappertutto senza alcun rispetto delle norme, anche in materia di sanità, si tratta di vere realtà di ristorazione, organizzano banchetti e feste a tema. Non sono più le piccole feste di paese, sappiamo che hanno perfino il servizio per i cibi da asporto. Girano ingenti quantità di denaro con finalità ignote».

Le due candidate a sindaco, pur ammettendo l'esigenza dei controlli, non hanno innestato la baionetta. Anzi, entrambe hanno sfumato la polemica.

«Non mi schiererò contro le sagre –ha esordito Maria “Muli” Scardellato– è certo che vanno controllate e non deve celarsi il business dietro alla sagra. Ma sono un fenomeno sociale importante, servono alla gente per socializzare in questi tempi dove ognuno tende a chiudersi nella propria casa. Personalmente mi piace questo modo di trovarsi delle persone. Inoltre –ha aggiunto Scardellato– se resta un minimo di utile, questo serve per sistemare il centro sportivo, la sala polivalente della frazione. Trovo che questa ricaduta sulla realtà locale sia bellissima. Naturalmente deve essere organizzata e gestita da volontari e non deve essere finalizzata agli incassi. Temo, su questo di non essere in linea con il direttore dell'Ascom del mandamento».

Neppure Laura Damo si scaglia contro le sagre, pur sottolineando che i controlli sono indispensabili. «Sono contro l'abusivismo, si agisca sul controllo; bisogna contemperare l'esigenza dei commercianti di non avere concorrenza scorretta con l'esigenza della comunità di aggregarsi: oggi di questo aspetto sociale c'è tanto bisogno», ha sottolineato Laura Damo.

Nell’Opitergino ogni paese ed ogni località organizza la sua sagra perché, oltre 40 anni fa, le sagre erano sorte attorno al campanile in occasione della festa del patrono. Con il passare del tempo sono cresciute tanto che sono diventate vere e proprie calamite per migliaia di persone, con cucine attrezzatissime dove si servono piatti tipici: dal frico a Lorenzaga, al bisat della Livenza allo spezzatino di mus a Fossalta Maggiore.

I prezzi sono accessibili per le famiglie, ma l'Ascom ritiene che non si tratti più di eventi sociali, bensì di vere e proprie aziende di ristorazione.

E ha annunciato battaglia.

Giuseppina Piovesana

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