L’Artegrafica raddoppia il fatturato

CASALE. Quarant'anni di storia alle spalle, il raddoppio del fatturato, investimenti in innovazione e un nuovo capannone. L'Artegrafica, tipografia, litografia e centro stampa di casale sul Sile, fondata nel 1972 da Adriano Zaia non accusa la crisi e anzi continua assumere. Eccezionalmente solo over 50: «È impossibile oggi trovare un giovane che si appassioni a questo lavoro» dice Zaia.
Tra i clienti di questa piccola realtà locale figurano nomi con la Biennale di Venezia e il Teatro la Fenice. In questi ultimi quattro anni L’Artegrafica ha raddoppiato il fatturato, incrementando il personale fino a raggiungere le 23 unità (tutti i lavoratori sono assunti a tempo indeterminato), e investendo solo in quest’ultimo anno oltre un milione di euro in nuove tecnologie. Ha superato indenne il ricambio generazionale, inserendo in azienda i figli Paolo e Carla che hanno introdotto un'acuta sensibilità rispetto alle innovazioni richieste dal mercato. Ora un ulteriore passo in avanti con la nuova sede e l’acquisto di un nuovo capannone. «Non è stato facile scegliere di investire in un momento di crisi» spiega Zaia «tuttavia è stata la chiave del nostro successo. Ora a Paolo e Carla spetta continuare la tradizione familiare». Adriano Zaia, tipografo da oltre 16 anni, diede vita a L'Artegrafica nel 1973. Nel 1989, visto l’ingresso dei figli in azienda, Zaia decide di costituire una nuova società, la legatoria Legok. Un'attività di piccole dimensioni, che ha saputo superare la crisi senza contraccolpi, grazie a continui investimenti. La vera difficoltà in questi ultimi anni è stata invece trovare nuove leve, motivo per cui le ultime assunzioni hanno sempre riguardato lavoratori over 50. «È difficilissimo trovare un giovane che si appassioni a questo lavoro, abbiamo assunto persone over 50. Non è una questione di scelta». Adriano Zaia è stato in passato presidente dell’associazione Artigiani Treviso: alcuni investimenti dell’azienda si sono resi possibile grazie anche all’appoggio dei confidi. «Ora la Regione ha chiuso i rubinetti a questo sistema virtuoso. Chiediamo una politica diversa per sostenere nuovamente tutti i confidi artigiani, com’è avvenuto fino al 2010» ha commentato il presidente di Casartigiani Franco Storer.
Serena Gasparoni
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