L’archivio di Aldo Durante sfrattato dal “suo” Museo

MONTEBELLUNA. La riorganizzazione del Museo dello Scarpone, dopo il benservito a chi lo aveva creato e diretto per 30 anni, cioè ad Aldo Durante, ha portato al benservito anche del materiale che lui aveva prodotto e raccolto in tre decenni. E così i suoi libri di storia locale, nonché la corrispondenza delle sorelle Binetti risalente agli anni Trenta, hanno preso la via del museo civico su un furgoncino. Ma adesso anche il museo civico ha invitato Aldo Durante ad andare a prendersi i suoi libri perché ha bisogno di spazio. E lui che ha deciso di fare? Domani sera a villa Pisani, in occasione della rappresentazione di uno spettacolo tratto da un suo libro, regalerà i volumi agli spettatori.
Quando era stata decisa la riorganizzazione del museo dello scarpone, affidandone la gestione all'associazione, mentre la fondazione doveva occuparsi degli aspetti finanziari della ristrutturazione di villa Binetti (di proprietà comunale ma data in gestione alla fondazione stessa), sembrava che tutto dovesse rientrare sotto la direzione del museo civico. Per ora, invece, l'unico passo concreto è stato lo sfratto da villa Binetti del materiale prodotto e raccolto da Aldo Durante e la sua collocazione al museo civico. Da dove adesso arriva il secondo sfratto. «Non solo», aggiunge Aldo Durante, «l'associazione ha pure cancellato il sito che avevo fatto e così sono andate definitivamente perdute 2mila immagini legate al calzaturiero».
C'è rimasto male, Aldo Durante, per la linea assunta dall’associazione del Museo dello Scarpone, presieduta dal manager Antonio Lauro. «Il nuovo presidente dell'associazione, Antonio Lauro, ha dato la sfratto ai miei libri di storia locale, frutto del lavoro di 35 anni di ricerche», spiega Durante, «Il museo civico se li è portati via con un camioncino, ma ora insiste perché trovi altra collazione. La cultura locale e il dialetto non saranno più ammessi a Villa Binetti Zuccareda. Non solo Durante ma anche i bisnenti, i poveri cristi, gli emigranti, la storia locale sono stati sfrattati». Dopo il doppio sfratto Aldo Durante ha scritto anche al sindaco Marzio Favero parole di fuoco. Eccone alcuni passi: «Villa Zuccareda Binetti è stata per trent’anni un centro culturale polivalente. Dunque, non solo museo dello scarpone, ma sede di varie attività: mostre di pittura, concerti, teatro, cineforum, conferenze. Trovo vergognoso e per me offensivo che l’attuale presidenza del Museo abbia deciso che i miei libri e la corrispondenza privata della famiglia Binetti fossero sfrattati dal museo. Evidentemente la nuova dirigenza ritiene che la cultura locale, la cultura veneta, e in primis la lingua veneta, non siano degni di essere ospitati in un luogo che vuole essere un tempio della modernità. Credo sia una manifestazione di ignoranza, di supponenza e di arroganza. O forse questo è in sintonia con la sua politica culturale».
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