L’architetto Da Re «Troppa burocrazia mercatino deserto»

L’architetto di Vittorio Vive suggerisce la revisione  della viabilità e un calendario più flessibile, per agevolare  gli ambulanti di antichità

VITTORIO VENETO. Tiene banco la discussione sui mercati in città. A dare fuoco alle polveri era stato la scorsa settimana l’architetto Mario Da Re di Vittorio Vive, che aveva lanciato l’idea di trasferire il mercato del contadino da piazza XXV aprile, parcheggio ex Coop, a Ceneda, per rivitalizzare il quartiere. La proposta aveva incassato il sì degli esercenti e dei vertici dell’Ascom cittadina. L’idea invece non era piaciuta agli ambulanti e ai clienti del mercato di piazza XXV aprile. L’attenzione si sposta ora sul mercato dell’antiquariato che si svolge ogni prima domenica del mese nel centro storico di Serravalle. Un evento che anno dopo anno si sta riducendo al lumicino. «Il problema, come sempre più spesso accade in ogni attività, è la burocrazia» spiega Da Re. «Parlando con gli espositori mi è stato detto che, mentre in altri Comuni ogni espositore può partecipare tutti i mesi, qui a Vittorio un banco può essere presente solo sei volte con il rischio che all’inizio dell’anno, nelle more del rinnovo del permesso, si veda annullare una delle sei giornate perché la stessa presenza gli viene timbrata due volte dagli zelanti tutori dell’ordine, prima sul vecchio e poi sul nuovo permesso». Oltre a questo, il titolare dell’autorizzazione “deve sempre essere presente” senza possibilità di essere sostituito, magari dal coniuge. Altro problema la viabilità. «La chiusura saltuaria non ha senso– ragiona Da Re– serve una scelta definitiva che disponga la chiusura di via Martiri ogni prima domenica del mese, solo così sarà possibile favorire la partecipazione degli espositori, ma soprattutto dei visitatori con beneficio di tutti, attività di Serravalle comprese. Si parla tanto di incentivare la presenza di non vittoriesi in città e a volte non serve molto, bastano idee, voglia di decidere». —

Francesca Gallo

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