Lago di Revine, l’acqua cresce Pontili e pedalò sommersi

Preoccupa il livello in crescita del lago di Revine. La conferma più evidente sono i pontili e i pedalò ormai sommersi dall’acqua, in particolare nel territorio di Revine. È anche impraticabile l’intero anello intorno al lago. L’acqua sta pericolosamente sfiorando anche le palafitte del Livelet. «Confermo che il livello si è ancora innalzato ed è di due metri», dice l’assessore Boris Bottega, «ieri è un poco sceso, ci vorrà più di un mese perché tutti torni alla normalità». Questa situazione sta fortemente penalizzando il ristorante “La Corona del Re” in località Fratta nel territorio di Tarzo. Il locale da giorni è stato invaso dalle acque limacciose esondate dal lago. La parte esterna è ancora tutta sommersa, nonostante l’allarme lanciato la scorsa settimana dal titolare Valter Sartor. I tavolini che si trovano nella parte più vicina al lago hanno l’acqua che arriva a mezzo metro. Ma anche tutta la parte prospiciente al locale è allagata. Una situazione che va avanti da venti giorni. «Quel lago sta diventando una palude», dice il ristoratore. «Ci saranno 7-8 metri di melma sui fondali. La capacità ricettiva dello stesso lago diminuisce di anno in anno. Questo implica che a ogni minima pioggia il livello si alza e crea queste problematiche. Non si chiede di bonificare il lago o di sanarlo, ma almeno che la via di uscita principale dell’acque sia pulita, in modo tale che possa uscire e poi avere un rapido deflusso».Il livello a rischio del lago preoccupa non poco viste le precipitazioni annunciate nei prossimi giorni.
Intanto la bella notizia è che proprio ieri sono stati assegnati dal Bim Piave 100 mila euro proprio per i laghi di Revine e Tarzo. Ad annunciarlo è il sindaco Vincenzo Sacchet. «È un primo passo importante» dice soddisfatto il primo cittadino di Tarzo, «non è escluso che per fine anno ne vengano erogati altri sempre da Bim. Da sottolineare che il contributo è arrivato anche a seguito del convegno fatto a fine marzo in occasione della giornata mondiale dell’acqua. Ci stiamo muovendo anche per reperire finanziamenti europei». Le problematiche sul tappeto sono tante, dalla difficoltà del deflusso dell’acqua, come si è visto in questi giorni, al problema delle alghe. Proprio su quest’ultimo punto Sacchet ha una proposta da lanciare al comune di Revine. «Perché non impegnare una parte dei soldi assegnati del Bim nell’acquisto di una barca per cominciare a tagliare le alghe e controllare questo fenomeno? Questi organismi vegetali stanno invadendo i due laghi e creando gravi problemi». Le esondazioni, intanto, trascinano di tutto, alghe, rami e persino rifiuti. L’unico canale di scolo della “Tajada” è quasi completamente ostruito. Si tratta del canale che esce dai due laghi, prendendo poi il nome di Soligo. —
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