L’abbraccio della città a Giorgio Garatti

Sport, editoria, e ristorazione. Tre mondi che piangono Giorgio Garatti, e che ieri hanno voluto dirgli addio al Duomo, dove in molti si sono riuniti per dargli l’ultimo saluto. Il giornalista, poeta...
AGOSTINI AG.FOTOFILM TREVISO FUNERALE GIORGIO GARATTI AL DUOMO
AGOSTINI AG.FOTOFILM TREVISO FUNERALE GIORGIO GARATTI AL DUOMO

Sport, editoria, e ristorazione. Tre mondi che piangono Giorgio Garatti, e che ieri hanno voluto dirgli addio al Duomo, dove in molti si sono riuniti per dargli l’ultimo saluto. Il giornalista, poeta e scrittore nato a Treviso il 29 agosto 1932, è mancato lo scorso 30 gennaio. Al duomo oltre ad amici e parenti, il gruppo Folcloristico Trevigiano, con il gonfalone, come l’associazione Olimpici e Azzurri trevigiani, e l’associazione ex ciclisti. Per il Comune di Treviso l’assessore allo sport Ofelio Michielan. A dire addio a Giorgio Garatti, anche l’associazione Treviso Sotteranea, appena costituita, ma di fatto nata proprio grazie a Garatti che per primo ebbe l’intuizione di andare a vedere cosa si trovava nel sottosuolo delle città, pubblicando alcuni volumi dopo le prime scoperte.

Un personaggio poliedrico, che è stato anche dirigente sportivo, Cavaliere della Repubblica e Stella del Coni.

Lavorò all’Istituto autonomo case popolari, è stato direttore di Taste Vin, ma la vera passione è stata il giornalismo sportivo. Nel 1972 fondò il quindicinale Sportrevigiano, nel 1978 decollò l’Almanacco dello Sport Trevigiano, collaborò con Gazzetta dello Sport e Guerin Sportivo, Stadio e Avvenire, e con la Rai. Podista e campione provinciale di nuoto, fu cicloamatore e cicloturista, diventando campione mondiale (nel 1968, 1973 e 1975), europeo e italiano fra i giornalisti di ciclismo. Al velodromo di Pordenone, stabilì nel 1977 il record dell'Ora dei cicloamatori: 42,716 km.

Frequentava arrivi e tribune con penna e taccuino, e legò molto con diversi atleti: da Adolfo Grosso per le due ruote a Bepi Moro per il calcio, passando per il pugile Momi Giusto. Lascia la moglie Maria, i figli Antonio, che ha raccolto il testimone di Sportrevigiano e dell’Almanacco, e Luisa. (f.c.)

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