La Svig lascia via della Cartiera

Anni di battaglie con i residenti per odori ed esalazioni. Ora il traloco definitivo della fabbrica: fuori dal centro città. Produzione e uffici trasferiti in zona industriale entro agosto
VITTORIO VENETO. Svig addio. La storica azienda di articoli in gomma per calzature ha lasciato la sede di via della Cartiera. Il trasloco sarà completato entro il primo di agosto. La produzione continuerà nella zona industriale di San Giacomo. La ditta era stata al centro di aspre polemiche per gli odori e le esalazioni prodotte. Tanto da sollevare ripetute proteste da parte dei residenti, dei gestori e degli utenti della vicina piscina comunale.

Chiude i battenti la storica sede della Svig in centro città. Dal 25 giugno le vecchie linee di produzione hanno staccato la spina. Ormai nei capannoni di via della Cartiera non restano che gli uffici. Saranno trasferiti il 1º agosto. «Tutti i macchinari - fa sapere Giorgio Barbieri, amministratore delegato della nuova proprietà - sono nella fabbrica in zona industriale e la produzione è già ripartita con i 25 operai».

Si chiudono così le aspre polemiche attorno all'azienda. Cattivi odori, esalazioni e persino qualche malore alle piscine avevano creato allarmismo fra abitanti e gestori degli impianti natatori.


«Abbiamo vissuto per tanti anni con la puzza della gomma bruciata - lamenta un residente - Era davvero impossibile continuare così. Oltre all'amianto che rivestiva i capannoni c'era sempre una montagna di pneumatici davanti alle nostre finestre con la puzza che arrivava fin dentro casa». La Svig, infatti, era classificata tra le aziende insalubri di tipo 1 collocate in zona impropria. Senza contare il rischio ambientale sempre in agguato. Proprio su questo fronte sono stati fatti diversi controlli e gli esiti delle analisi avevano riscontrato polveri nell'aria fuori norma. Anche se i dati sugli inquinanti chimici erano risultati negativi. «Le autorità ci hanno sempre tranquillizzato - spiega un'altra residente - ma noi abbiamo convissuto per tanti anni con questo problema. Non potevo mai aprire le finestre, se mettevo fuori la biancheria me la ritrovavo nera e i miei bambini avevano spesso la nausea». I malori ci sono stati anche alle piscine. L'anno scorso una piccola nuotatrice di sei anni ha avuto nausea e capogiri. Tra le possibili cause erano state indicate proprio le esalazioni della Svig. Ora il problema è superato. «La produzione rimane identica a prima - dice Barbieri - ma abbiamo rinnovato tutti gli impianti». Caso analogo alla Svig ha riguardato la Francesco De Luca, che tratta combustibili, rifiuti speciali e amianto, ora trasferita in zona industriale. Diverso il destino per la Plastomeccanica di via Mascagni, a ridosso della scuola materna Pazienza. L'azienda si è ampliata ed è rimasta a Ceneda nonostante le proteste. Della vecchia Svig non rimarrà traccia. L'area è stata venduta e rientrerà in un ampio progetto di riqualificazione urbanistica. Non prima di essere stata bonificata.

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