«La strada mi ha strappato i due figli»
Sotto shock la mamma di Claude Trevisiol: «Aveva pranzato da me, poi è morto come suo fratello»

Claude Trevisiol, 62 anni travolto domenica sul Terraglio
PREGANZIOL.
«La strada mi ha portato via due figli»: è il grido di dolore di Dosolina Dal Bo, madre di Claude Trevisiol, 62 anni, morto domenica pomeriggio in un incidente in bici sul Terraglio, ma anche di Ivo Trevisiol, 56 anni, che nel settembre del 2008 lungo la Jesolana a Lughignano era stato centrato con l'auto da un furgone guidato da un ubriaco.
E' un dramma nel dramma quello che sta vivendo in queste ore la famiglia Trevisiol ed in particolare l'anziana madre delle vittime. La donna non si dà pace davanti al secondo figlio morto a causa delle strade killer. A poco più di due anni dalla tragica scomparsa di Ivo, in una sera di fine estate lungo la Jesolana, nel tardo pomeriggio di domenica un altro lutto ha colpito i Trevisiol. L'incidente che è costato la vita a Claude si è verificato alle 16.30 lungo il Terraglio, di fronte alla casa di cura neuropsichiatrica Villa Napoleon. «Claude era venuto a pranzo da me, come faceva ogni domenica - racconta sotto shock Dosolina Dal Bo, appena rientrata a casa dopo il riconoscimento della salma del figlio in obitorio - sembrava una giornata di festa come tante altre. Invece lungo la strada che separa via Montello, dove abita l'anziana madre della vittima, da via Franchetti, in località San Trovaso, dove viveva Claude Trevisiol, si è verificato il tragico incidente. Il sessantaduenne, che non era sposato e si manteneva facendo piccoli lavoretti saltuari, stava viaggiando lungo la statale napoleonica in sella alla sua bicicletta quando è stato investito da una Fiat Punto che procedeva nella stessa direzione. Al volante dell'utilitaria c'era O.M., 76 anni di Casier. Trevisiol è stato scalzato dalla bici ed è finito sull'asfalto, facendo un volo impressionante. Immediati i soccorsi da parte del Suem 118 di Treviso. L'uomo però era spirato poco dopo l'incidente. Nelle prossime ore, non appena dalla Procura arriverà il nulla osta, saranno fissati i funerali. La cerimonia potrebbe essere officiata tra mercoledì e giovedì a San Trovaso. La donna di 74 anni che viaggiava come passeggera sulla Fiat Punto, invece, resta ricoverata al Ca' Foncello, sottoposta a terapia intensiva per le gravi ferite riportate. La terribile fine di Claude Trevisiol è indissolubilmente legata all'altrettanto tragico destino del fratello Ivo. Era il 10 settembre 2008 ed il cinquantaseienne era al volante della sua Fiat Punto quando, lungo la provinciale Jesolana all'altezza di Lughignano, era stato travolto da un furgone Iveco piombato sull'utilitaria dopo aver urtato un platano. Il conducente del mezzo aziendale, Guido Fuser di Trevignano, era risultato con un tasso alcolico nel sangue di oltre tre volte superiore al limite. Trevisiol era morto sul colpo, mentre la moglie se l'era cavata con qualche ferita. La figlia della coppia, Elisabet, aveva chiesto che l'assassino del padre restasse in cella «per meditare a mente lucida sul danno che ha fatto». Al dramma per la morte di Ivo Trevisiol si era sommato l'increscioso furto messo a segno ai danni della salma. Dall'obitorio era sparita sia la maglietta Lacoste, con cui doveva essere sepolto il cinquantaseienne, sia i 370 euro riposti nel portafogli della vittima al momento dell'incidente. Adesso per la mamma un altro dolore: la strada le ha ucciso i due figli maschi.
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