La storica filanda ora va in svendita a 155 mila euro

Cornuda
Da progetto di riqualificazione urbana milionario a maxi area in degrado e in svendita: il prezzo iniziale, che sfiorava il mezzo milione, ora precipita con un ennesimo – e drastico – ribasso a 155 mila euro. Come un appartamento. Parliamo della storica filanda di Cornuda, al centro di un’idea di rinascita che è rimasta sulla carta, ormai ingiallita pure quella.
Un’altra pesante sforbiciata al prezzo, insomma, che fa seguito a quelle tentate nei mesi scorsi, nella speranza che qualcuno decida di investire per l’acquisto e il rilancio della storica area industriale dopo il fallimento della società che voleva dar vita proprio lì a un nuovo polo immobiliare.
Valore di mercato stimato in circa 785 mila euro, prezzo ribassato a 489.300 euro per cercare di attirare potenziali acquirenti: si era partiti da qui, nel maggio 2018, con i tentativi di cessione. A vuoto il primo, idem il secondo con prezzo ribassato a 367 mila euro qualche mese dopo, stessa sorte per il terzo a 275 mila euro. Ora, di fatto, siamo ai saldi: 155 mila euro per portarsi a casa tutto. C’è poco da salvare, in realtà: lo stato degli immobili dell’ex compendio industriale è pessimo, l’unica strada è abbattere tutto e ricostruire. Il progetto c’era, molto bello, ma è naufragato per il fallimento della società proponente.
L’area, tra via 30 Aprile e via Madonnetta, conta tre fabbricati (opificio e due magazzini) e una superficie complessiva superiore ai 17 mila metri quadrati: rappresenta un pezzo di storia di Cornuda. Costruita negli anni Ottanta dell’Ottocento, mostra i segni di abbandono e distruzione dopo il declino industriale. Dal 2006 si è ipotizzato un piano di recupero, approvato dal consiglio comunale nel 2008: lì sarebbero dovuti sorgere un centro direzionale e appartamenti, su progetto dell’architetto Elvis de Rossi. Quell’ambizioso piano non è mai decollato, e la società che doveva portarlo avanti, la “Vecchia filanda Srl”, è fallita a dicembre del 2017. Da lì i tentativi di riprovarci con altri imprenditori, ma finora nessuno si è fatto avanti. Si vedrà ora, con i saldi: asta il 26 febbraio a Treviso curata da “Aste 33”. —
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