La Sangalli chiude, a casa trenta dipendenti
Per i lavoratori dell'azienda del vetro trasferimento nella sede Friulana o cassa integrazione

L’azienda Sangalli Home Glass di Vittorio Veneto
VITTORIO VENETO.
L'Azienda «Sangalli Home Glass», insediata in zona industriale da 8 anni, chiude i battenti entro l'anno, con più di una trentina di dipendenti. Solo per 6-7 di loro c'è la possibilità di andare a lavorare nello stabilimento aperto dall'azienda a San Giorgio di Nogaro, in Friuli. «Siamo preoccupati perché non ci sono alternative» ammette Andrea Guarducci della Cgil.
Dopo il lanificio Policarpo, la «Sangalli Home Glass» è la seconda azienda che chiude a Vittorio Veneto. Era arrivata - in zona industriale nel 2003 - per produrre vetro serigrafato e temperato, con specializzazione nella cottura e nella refrigerazione. Uno stabilimento, quello vittoriese, all'avanguardia nel settore, soprattutto per quanto riguarda gli elettrodomestici ecocompatibili di ultima generazione. Ma la crisi di questo comparto ha interessato anche la Sangalli, almeno lo stabilimento di Vittorio Veneto, perché nelle altre realtà produttive del gruppo, specie nel nuovissimo sito della Bassa friulana, la situazione è più che tranquilla. A Vittorio Veneto, invece, la Sangalli è costretta a chiudere, come la direzione ha annunciato al sindacato in un incontro la scorsa settimana e di cui è arrivata segnalazione attraverso il nuovo sito dillo@latribuna.it. Una segnalazione di forte preoccupazione per gli oltre 30 lavoratori costretti a trovarsi un'alternativa. «Come ci ha spiegato l'azienda - riferisce il sindacalista Guarducci della Cgil -, alcuni dipendenti sono prossimi alla pensione, altri, forse 6 o 7, potrebbero trovare posto a San Giorgio di Nogaro, ma il restante personale sarà costretto a rimanere a casa». Per questi ultimi il sindacato formalizzerà, nel prossimo incontro con l'azienda, il 16 settembre, la richiesta di cassa integrazione straordinaria per 2 anni, quindi la possibilità di far ricorso a programmi specifici di ricollocazione. E' problematica, tuttavia, la prospettiva di quanti potrebbero essere assunti («tra l'altro ex novo») a San Giorgio di Nogaro, perché ogni giorno dovrebbero affrontare circa 3 ore di viaggio, fra l'altro a loro spese. «Verificheremo di nuovo con l'azienda - interviene Guarducci - se questa sarà disponibile a venirci incontro per le spese». La Sangalli già anni fa aveva tentato una delocalizzazione da Vittorio Veneto, verso San Vito al Tagliamento, dove ha un altro stabilimento. «In quella occasione riuscimmo a convincere l'azienda a rimanere - ricorda il sindacalista - seppure con tutta una serie di sacrifici da parte dei lavoratori. Allora, però, c'erano i presupposti per un nuovo rilancio, oggi pare non più». Nell'appuntamento del 16 settembre il sindacato cercherà di concordare con la Sangalli un percorso di protezione dei lavoratori che usciranno, tentando già da subito la loro ricollocazione, in collaborazione con Unindustria e finanche con il Comune di Vittorio Veneto.
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