La rinascita delle stazioni

A S. Biagio museo della polizia, a Lancenigo i vigili, a Preganziol il genio ferrovieri

SAN BIAGIO. A San Biagio un museo della polizia, a Lancenigo la sede dei vigili urbani, a Preganziol la sede nazionale del genio ferrovieri in pensione, a Pederobba la casa degli aironi.

C’è una seconda vita per le vecchie stazioni ferroviarie, che con la riduzione dei collegamenti attraversano una rinascita, a favore delle comunità locali. La loro «rigenerazione» passa attraverso i comodati d'uso gratuiti che il Gruppo Ferrovie dello Stato concede a Comuni e associazioni. Ed è così che i vecchi fabbricati, un tempo presidiati, riaprono i balconi e le porte: non per vendere biglietti del treno e dare informazioni sugli orari. Le vecchie stazioni diventano sedi di associazioni, musei, centri anziani o centri giovani, uffici della polizia locale, ma l'elenco è destinato ad arricchirsi secondo le necessità e la fantasia dei beneficiari, mantenendo però, soprattutto all'esterno, quelle caratteristiche che le hanno impresse nella memoria collettiva.

Il Trevigiano è la provincia che in Veneto conta il maggior numero di accordi andati a buon fine o in corso di definizione. Undici, su un totale di 25 in tutta la regione, le stazioni che ormai da anni sono state trasformate, mentre quattro su 11 sono in corso di assegnazione. Lungo tutto lo stivale, sono circa 1.700 le stazioni non più presenziate: 345 di queste sono state riaperte per progetti sociali.

Ed è così che la vecchia stazione di Pederobba, lungo la linea Padova-Calalzo, è diventata il Centro di educazione ambientale della Lipu e l'orto che un tempo era del custode è stato trasformato in un piccolo giardino botanico. Il Comune ha acquisito l'edificio in comodato nel 2005, dandolo in gestione alla sezione “Pedemontana Trevigiana” della Lega italiana protezione uccelli. I volontari dell'associazione avevano sistemato le stanze e allestito gli ambienti che oggi sono crocevia delle visite guidate lungo il Piave per le scuole (con mille ragazzi ogni primavera) e per gli adulti. «Nelle vecchie stanze della stazione sono state allestite una sala che rappresenta gli ambienti del Piave e una per corsi e proiezioni» spiega GianCarlo Silveri, delegato Lipu della sezione.

A Vittorio Veneto, invece, parte degli spazi della stazione sono diventati dal 2013 il quartier generale della sezione degli Alpini. A Lancenigo e Motta, i caseggiati sono stati trasformati nelle sedi delle rispettive polizie locali. La vecchia stazione di San Biagio di Callalta, sulla linea Treviso-Portogruaro, diventerà a breve un museo della polizia: il progetto è della sezione italiana della National Police Defense Foundation, associazione di origine statunitense che raggruppa il personale attivo e in pensione delle forze di polizia, e del suo presidente nazionale, il trevigiano Michele Mastrosimone: «Nei circa cento metri quadri della stazione allestiremo un'esposizione permanente di divise e oggettistica della polizia italiana e di una quarantina di polizie di tutto il mondo» spiega, «Cercavamo uno spazio, abbiamo risposto al bando delle Ferrovie: la scorsa estate ci siamo incontrati con i responsabili, a settembre sono iniziati i lavori di rifacimento interni ed esterni finanziati dalle Ferrovie». Il sogno è di poter aprire il museo della polizia entro qualche mese. Al primo piano della stazione di Preganziol da dicembre ha sede l'associazione nazionale ferrovieri del Genio, quartier generale per i tremila iscritti da tutta Italia provenienti dal Reggimento Genio Ferrovieri. La giunta di Spresiano, invece, sta chiudendo la convenzione per trasformare l'ex biglietteria nella casa delle associazioni, tra cui gli ex carabinieri. «Così – spiega il sindaco, Marco Della Pietra – si rivitalizza la zona e si tengono alla larga i malintenzionati».

Rubina Bon

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