La rabbia delle ballerine del Burlesque «Non c’entriamo con prostitute e casini»

«Non associateci alla prostituzione o ai casini, il Burlesque è altra cosa». Si definiscono amareggiate, arrabbiate, indignate le quattro donne coinvolte dall’associazione Doge nella manifestazione sugli antichi mestieri sommersa dalle polemiche. Nel manifesto le cose sono distinte e lo aveva ribadito l’altro giorno alla Tribuna il presidente Giorgio Bughetto. Il programma prevede una mostra fotografica all’interno del palazzo di piazza Pio X e lì tra i tanti mestieri (dal ciabattino all’impagliatore di sedie) trova spazio una sezione dedicata ai bordelli con foto d’epoca. All’esterno, domani è prevista l’allegoria delle case chiuse in cui alcune figuranti vestite (precisano) staranno sedute su dei divanetti e alle loro spalle una scenografia in stile Liberty lunga dieci metri mira a ricreare un’atmosfera primi Novecento.
«Senza ammiccamenti né volgarità, in modo leggero» spiegano le protagoniste che aggiungono come il giorno seguente, ovvero domenica, lo spettacolo di Burlesque non c’entri nulla con le case chiuse. «Chi ha avuto modo di vedere una di queste performance» spiegano «sa che si tratta di un’espressione artistica giocata sul filo dell’ironia e non uno spogliarello volgare». Inoltre aggiungono che lo spettacolo sarà morigerato e non scandalizzerà nessuno. Ma se è vero che nel manifesto le singole giornate e gli spettacoli sono separati, compresa una commedia in lingua veneta ambientata in canonica, la querelle sulle case chiuse ha travolto tutto e tutti. «Ci chiamano giorno e notte, ci insultano, siamo disperate» spiegano le donne, alcune delle quali con marito e figli. E ci tengono a ribadire che «il Burlesque è lontano nel suo scopo dalla mercificazione del corpo a pagamento». Forse qualche idea la si può avere vedendo l’omonimo film scritto e diretto nel 2010 da Steven Antin. Un vivace musical interpretato da Cher che affianca la cantante Christina Aguilera, anche lei appassionata del genere nella vita reale. In realtà il burlesque non è una novità, nacque come genere di spettacolo satirico in Inghilterra nel XVIII secolo e acquisì durante l’Ottocento caratteristiche più comiche e parodistiche. E se in alcune manifestazioni prevede anche spogliarelli, viene da molti associato al varietà. «Tutto è condito da ironia» spiegano le donne che si esibiranno e ricordano l’origine del termine: il francese burlesque, che a sua volta deriva dall’italiano burla. —
La. Si.
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