La preside scrive ai consiglieri «Il Maffioli è a rischio tagli»

L’Alberghiero di Castelfranco deve rinunciare a iscritti a favore di Montebelluna? Provincia di fronte a una scelta. Il Pd alla carica: «Subito un chiarimento in aula»
Poloni Villarazzo istituto Maffioli lavori di consolidamento ponte e argone fiume Muson
Poloni Villarazzo istituto Maffioli lavori di consolidamento ponte e argone fiume Muson

CASTELFRANCO. Si sono quasi dimezzate, scendendo da 11 a 6, le classi prime dell’alberghiero Maffioli a Castelfranco, una delle eccellenze della città. Il calo è stato graduale e continuo, dall’anno scolastico 2011-2012 (11 prime) all’anno scolastico in corso, con 6 prime. È la preside Alessandra Fusaro ad aver condiviso ieri i numeri in una lettera inoltrata a tutti i consiglieri comunali, per aprire una riflessione sulle «decisioni che si stanno per prendere da parte della Provincia, con effetti particolarmente importanti per la nostra scuola e per la nostra città».

La dirigente fa riferimento a un invito ricevuto dal presidente del Consiglio comunale Stefano Pasqualotto per discutere sul dimensionamento del Maffioli. Un invito che risale al 27 settembre 2017. E qui si apre subito un interrogativo: «La preside allude al fatto che il rischio di ridimensionamento è previsto sin dal 2017, come mai noi consiglieri comunali non siamo mai stati informati?», si chiede il capogruppo Pd Sebastiano Sartoretto.

Ma guardiamo avanti: adesso, di fronte al ridimensionamento del Maffioli, dovuto anche al calo demografico, la Provincia è davanti a un bivio: privilegiare la sede di Castelfranco o quella di Montebelluna? «Entro il 20 febbraio la Provincia si troverà a decidere se mantenere le classi prime a Montebelluna, consentendo a quella lungimirante amministrazione di avviare l’iter per creare un polo professionale comprendente gli istituti Scarpa e Maffioli, indipendentemente quindi da Castelfranco, dando vita ad un altro istituto professionale con propria autonomia», scrive Fusaro. In alternativa, «la Provincia potrà preservare il Maffioli quale unico alberghiero della zona, consentendomi l’acquisizione di tutti gli iscritti alle prime nella sede di villa Dolfin (sede principale di Castelfranco ndr)».

Fusaro esprime perplessità in riferimento all'ipotesi di dover «rinunciare a parte degli iscritti in favore di Montebelluna». Il dubbio è che l’amministrazione abbia l’intento di ridimensionare il Maffioli di Castelfranco portandolo ad avere negli anni meno di 30 classi (dalle attuali 39) per liberare gli spazi di Soranza e Serenissima per altre finalità, magari di tipo economico. Fusaro precisa che è importante conoscere le intenzioni dell’amministrazione.

«La sostanza è che perdiamo colpi a vantaggio di Montebelluna. Alla luce di questa comunicazione mi aspetto che il presidente del Consiglio dia tutti i chiarimenti e che venga immediatamente convocata una commissione per parlare dell’alberghiero», dice Sartoretto. «Non sono solo i consiglieri di maggioranza a rappresentare la città, tanto che chi governa è stato eletto da una minoranza». —

Maria Chiara Pellizzari

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