La norma consente 70 decibel in zona industriale, nelle zone residenziali si scende a 40
I limiti fonometrici di legge, ma anche il piano di classificazione acustica comunale aggiornato nel 2016. Con le 6 fasce in cui è suddivisa la città di Treviso.
Sono stati i punti toccati dalla dettagliata relazione di Paolo Pierobon, che ha voluto ribadire agli esercenti come anche i pubblici esercizio vadano inquadrate di fatto in un piano di fattibilità complessivo, dove rumore e leggi sono uno dei riferimenti come altre parole chiave dell’impresa stessa. In generale il piano, in sintonia con la variante al Prg, consente fino a 70 decibel diurni e notturni in zona industriale, ma nelle zone residenziali si scende a 55 e 40. La fascia diurna termina alle 22, e ricomincia alle 7, a tutela del sonno.
Di qui l’invito agli esercenti da parte del Comune a inserire gli aspetti del rumore nel più vasto progetto di fattibilità, trattandosi, per bar e locali, di attività imprenditoriali che devono avere un’ “insediabilità ” compatibile con il tessuto urbano dove si deve convivere con la residenza e attività di altro tipo, tanto più se insistono sullo stesso stabile sovrastante il pubblico esercizi.
Pierobon ha ricordato anche come i decibel abbiano una scala logaritmica, e che 3 decibel in più rappresentino il raddoppio del rumore. Non a caso è il limite differenziale fra rumore di fondo e rumore con la sorgente sonora.
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