La frana del Fadalto per la Regione è un “sito a rischio”

VITTORIO VENETO. La frana di Fadalto, che sfregia il versante della montagna al confine tra le province di Treviso e Belluno, entra a far parte del catalogo regionale dei siti a rischio, per cui verrà costantemente monitorato. Lo prevede una delibera della Regione, ufficializzata il 7 aprile. «Ne guadagna sicuramente la sicurezza, in particolare per gli abitanti di Fadalto» assicura l’assessore all’ambiente di Vittorio Veneto, Alessandro Mognol. Il quale, fra l’altro, ha interpellato l’università di Bologna per una verifica delle condizioni franose di tutto il territorio comunale, usufruendo di fondi europei. A giorni, però, il corpo di frana verrà in un certo qual senso violato: il sindaco di Vittorio Veneto, Roberto Tonon (o l’assessore in sua vece), il collega di Farra d’Alpago, Floriano de Pra, i geologi che hanno studiato il sito ed esperti di sentieristica del Cai proveranno a tracciare il nuovo sentiero del ‘Gaviol’; quello vecchio, infatti, è stato sotterrato dai massi e dalla terra caduti nel mese di luglio dell’anno scorso. E da allora persiste un’ordinanza dei due Comuni che vieta il passaggio. L’itinerario in apertura transita ad una quota più alta, quindi in una situazione di non pericolo. Basta, infatti, che eventuali precipitazioni si prolunghino per più giorni, che la montagna comincia a sgretolarsi. «Il pericolo per la Val Lapisina sta da un’altra parte» interviene Bruno Fasan, l’ex assessore ai lavori pubblici «è costituito da quella mezza dozzina di canaloni di ghiaia che scendono lungo i versanti delle montagne che circondano il Fadalto. Servirebbero interventi urgenti di bonifica per le frane “in esplosione”».(f.d.m.)
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