La collezione Emo Capodilista al Museo contadino dei Collalto

Martedì a Mandre l’inaugurazione della nuova ala ristrutturata Un percorso tra i mestieri antichi dedicato alle scuole e non solo 
btr
btr

LA MOSTRA

Un migliaio di pezzi di medie e piccole dimensioni, provenienti da tutto il Triveneto, di cui alcuni risalenti perfino all’Ottocento. È un viaggio straordinario che racconta la società rurale veneta quello che si potrà scoprire per la prima volta nella nuova ala ristrutturata dell’edificio settecentesco di località Mandre, a Susegana, dove l’azienda Borgoluce ha allestito il nuovo Museo dei mestieri e della civiltà contadina con l’esposizione della collezione di Barbara Emo Capodilista.

Il percorso, che verrà presentato in anteprima martedì 26 marzo alle 17 con un educational gratuito rivolto agli insegnanti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, va ad arricchire il contesto della fattoria didattica di Borgoluce già operativo da alcuni anni a Mandre Roccagelsa, dove si trovano la moderna stalla delle bufale, il caseificio, l’antico mulino e un museo con le stanze rievocative della casa colonica e della vita contadina di un tempo. Una realtà di grande valenza agricola, che raccoglie e ordina i materiali riferiti all’economia, alla tradizione e agli usi contadini veneti, che solo nel 2018 ha richiamato oltre 3.000 persone. La nuova ala, che si sviluppa su un intero piano del grande edificio che sorge sul lato Nord della corte, raccoglie e ordina una pregiatissima raccolta di mezzi di trasporto utilizzati dal mondo agricolo tra Ottocento e Novecento e un’impressionante collezione di manufatti che raccontano i mestieri lungo l’arco dell’anno. La collezione apparteneva alla contessa Barbara Steven Emo Capodilista, scomparsa nel 2003 a 87 anni, donna dalla cultura straordinaria che si prodigò tutta la vita per mantenere splendente la villa palladiana di Fanzolo. Nel 2015, 12 anni dopo la morte della contessa, la decisione di affidare la collezione alla famiglia Collalto, proprietaria della tenuta Borgoluce. «Abbiamo iniziato due anni fa l’allestimento – racconta Ninni di Collalto - selezionando una parte di pezzi della collezione, che conta parecchie migliaia di manufatti, disponendoli seguendo un percorso tematico». Il museo sarà visitabile su prenotazione, con una guida di Borgoluce. —



Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso