La cava diventa “Central Park” Ma il progetto non piace a tutti

Matteo Marcon

PAESE

Dopo l’ok del consiglio comunale, il 30 marzo dell’anno scorso, nelle ultime settimane è arrivato anche quello della Regione: la trasformazione della cava abbandonata compresa tra via Piave e via Olimpia fa un altro passo in avanti. Il progetto prevede la riconversione di un’area di oltre 270 mila metri quadrati con un investimento annunciato di 1,3 milioni di euro. L’amministrazione guidata dalla sindaca Katia Uberti l’ha definito il nuovo “Central Park” di Paese, ma più che di un’area verde, si tratta in realtà di un’area “azzurra”, perché più di metà della superficie (140 mila metri quadrati) è occupata dallo specchio d’acqua. Ed proprio su questo aspetto che non sono mancati, da subito, i rilievi dell’opposizione: «Questo progetto presenta enormi criticità su più fronti», fa notare la consigliera del Pd Anna Foffani, «A partire dal fatto che gran parte delle risorse pubbliche siano destinate anche all’acquisto dell’area. Che un Comune spenda tutti questi soldi, indebitandosi, per comprare una cava abbandonata ci sembra paradossale: ovviamente si tratta di acque pericolose, molto profonde, che non saranno balneabili. Per non parlare poi dei costi di mantenimento. È certamente positivo che il nostro Comune investa nella riqualificazione di uno dei luoghi simbolo dello sfruttamento del territorio, restituendolo alla collettività: ma si poteva fare con un accordo pubblico privato che sarebbe stato molto meno oneroso per le tasche dei cittadini».

L’idea di realizzare una “bucolica spiaggetta” per le giornate estive all’aria aperta e il posizionamento di due piattaforme galleggianti, secondo l’opposizione, si scontra con la presenza di una scarpata di 30 metri di profondità e di limo sul fondo. Se gli sport acquatici rischiano di non essere praticabili, nei piani del Comune c’è comunque l’ipotesi progettuale di realizzare un percorso podistico (l’area è già interessata dal tracciato della “Co rivo rivo”) e un anfiteatro per eventi culturali. Lungo il bordo della cava sarà realizzata una pista ad anello di 3,5 chilometri e verso nord, dalla parte di via Olimpia, è previsto un ipogeo a pianta circolare che dovrebbe poter ospitare fino a 400 posti a sedere. Il “Central Park” di Paese comprende anche un piccolo circolo sportivo, un’adeguata area parcheggi, da 127 posti, e dalla parte opposta un’area sgambatura cani. Il piano economico prevede una spesa di 485 mila euro per l’eventuale esproprio (se non dovesse trovarsi un accordo con i privati, la Sabbia del Brenta srl) e 537 mila per lavori. —

matteo marcon

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso