La burocrazia nega la lapide al caro estinto

Protesta una famiglia che ha atteso un mese per la tomba: colpa delle carte bollate
Il cimitero di Spresiano
Il cimitero di Spresiano
 
SPRESIANO.
Troppa burocrazia nel cimitero di Spresiano: una famiglia ha atteso un mese la sistemazione della tomba del caro estinto. Tutta colpa di cavilli amministrativi. Lisa Pagotto dell'impresa funebre incaricata dei lavori denuncia: «Non ne possiamo più: non hanno rispetto nemmeno per il dolore di una famiglia colpita da un lutto». Nel cimitero di Spresiano la questione sfiora il paradosso: per un mese infatti si è lottato tra richieste protocollate e rinvii per sostituire la piastra di marmo di un loculo. Il via libera è arrivato solo ieri. «Chi viene colpito da un lutto vorrebbe che il loculo fosse sistemato il prima possibile per avere un posto dove piangere il proprio caro caro - spiega Lisa - ma a Spresiano se lo può scordare». Per la sistemazione della lastra di marmo il concessionario del loculo deve presentare richiesta protocollata agli uffici di competenza con le specifiche del caso: scritta, vaso porta fiori, foto... Poi occorre attendere la risposta dalla polizia mortuaria, in tutto circa 20 giorni, solo allora l'impresa di onoranze funebri può fissare l'orario per il ritiro del marmo e chiedere un appuntamento per poter sistemare la lapide. Nel caso in questione, dopo aver seguito l'iter burocratico correttamente, l'operaio sistemando la foto scheggia la lastra: «A parte i problemi per la consegna della nuova lastra che doveva essermi data dal custode, cosa mai avvenuta - spiega Lisa - dopo aver fissato l'appuntamento per la consegna della nuova lapide, arrivata al cimitero, non mi hanno fatta entrare. Secondo loro dovevo presentare una nuova domanda. Per una lastra uguale a quella di prima?». E' stata inviata una nuova richiesta, e dopo tanti solleciti l'impresa funebre ha avuto il via libera solo ieri. «Già un mese fa era accaduta una vicenda simile e avevo richiesto un appuntamento al sindaco perché io e i miei colleghi, per non parlare delle famiglie, non ne possiamo più di questa burocrazia - conclude Lisa - ora speriamo in un nuovo incontro». (s.g.)

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