La beffa di E+E: l’Agenzia delle Entrate a caccia di Bevilacqua

Cinque cartelle della società all’albo del Comune di Treviso. Erano sue le società sotto l’occhio di cinque servizi di “Striscia la Notizia”

Federico De Wolanski
Uno dei servizi di Striscia. Qui Morello alla caccia dei manager E+E in Calmaggiore
Uno dei servizi di Striscia. Qui Morello alla caccia dei manager E+E in Calmaggiore

A chiedere conto dei numeri che non tornano non solo sono le centinaia di clienti della E+E di Nicola Bevilacqua, ma anche l’Agenzia delle Entrate che a quanto pare sta dando la caccia al manager trevigiano. All’albo pretorio del Comune di Treviso mercoledì 22 febbraio sono apparse cinque cartelle a lui indirizzate, notificate lì perché non c’è stato modo di trasmetterle al diretto interessato, oggi iscritto all’Aire (l’anagrafe degli italiani residenti all'estero) e prima residente in vicolo del Cristo, davanti al Comune, in una casa venduta all’asta nell’ottobre scorso dopo la rivalsa, pare, di un istituto di credito.

Una lunga caccia

È un lungo inseguimento quello dell’Agenzia delle Entrate a Nicola Bevilacqua visto che fu proprio lui, in un articolo comparso su un quotidiano nazionale nel 2013, a denunciare di essere “esasperato” dall’Agenzia delle Entrate ed Equitalia che lo rincorrevano con cartelle esattoriali e istanze di pignoramento. All’epoca fece notizia perché decise di presentare denuncia per usura con il legale del suo paese di origine, Domodossola, Marco Viggiani. Oggi a quanto pare l’assedio delle Entrate e l’assillo per il manager della società E+E non è terminato, e si aggiunge alle cause civili mosse contro l’azienda di Bevilacqua dai clienti beffati dai contratti energetici promossi dalla E+E e poi finiti male.

Il caso E+E

Si trattava di promesse di forniture energetiche convenienti e totalmente green derivanti da impianti eolici, che la E+E prometteva di fornire per anni ai clienti dopo la sottoscrizione di contratti con finanziamenti o pagamenti cash per alcune migliaia di euro (dipendeva dai consumi). Tutto andava bene per circa un anno, dopo il quale i clienti, che avevano pagato per non ricevere più bollette per anni e anni, si ritrovavano a ripassare al servizio elettrico nazionale e dover pagare, oltre alle rate del finanziamento fatto a seguito del contratto con la E+E, anche le normali bollette. I soldi versati alla E+E? Spariti come la società che lasciava tutti col rischio di dover restituire gli inventivi per il bonus energetico avuti – erroneamente – per aver portato in detrazione il contratto e il finanziamento.

La caccia di “Striscia la notizia”

Ad inseguire la società di servizi energetici di Bevilacqua (oggi cessata ed assorbita in una società con sede in Olanda) è stata in passato più volte anche “Striscia la notizia”, senza specificare però chi fosse il manager della società di fornitura energetica (nel frattempo chiusa e fatta confluire in altre delle diverse società riferibili a Bevilacqua) nè che avesse sede nel cuore di Treviso. E dalle visure camerali sono state diverse le sedi scelte da Bevilacqua, amministratore unico o delegato: Calmaggiore, via Bianchini, piazza Dolfin, e prima ancora piazzetta Sant’Andrea. Tanti indirizzi per una miriade di società sparse in lazio, Bulgaria e, come detto, Olanda. Lui, trasferitosi all’estero, «a Dubai» secondo molti beninformati.

Tre i servizi del Tg satirico dedicati ai contratti della E+E, tutti a firma di Max Laudadio. Ma ne sono stati fatti altri due con Moreno Morello, all’indirizzo di una delle altre società di Bevilacqua lanciata nel mondo della riqualificazione energetica proponendo l’isolamento tramite una nuova vernice nanotecnologica: «Attenzione alle certificazioni» il messaggio di Morello che aveva inutilmente cercato i responsabili della società.

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