Iveco, stop alla cassa integrazione
Svolta nello stabilimento vittoriese dove si aprono nuovi scenari di sviluppo

VITTORIO VENETO. La Iveco di Vittorio Veneto volta pagina; il prossimo anno non ricorrerà alla cassa integrazione, come ha fatto nel 2017. Stanno andando bene, anzi benissimo, le produzioni militari. L’altro ieri si è tenuto un incontro a Bolzano della Divisione Iveco Defence, al quale ha partecipato anche il sindacato. Per Vittorio Veneto c’era Alessio Lovisotto della Fim Cisl. I dipendenti dello stabilimento vittoriese sono un’ottantina. «Il prossimo anno – anticipa Lovisotto – a Vittorio Veneto riusciremo ad evitare la cassa integrazione, che purtroppo è stata molto pesante in questi mesi, grazie non solo alla risalita produttiva, ma soprattutto al fatto che una ventina di collaboratori del sito di Veneto Veneto continueranno per tutto il 2018 ad essere distaccati a Suzzara, in Provincia di Mantova». C’era il timore che queste trasferte non risultassero troppo gradite ai lavoratori e che, pertanto, alla lunga, venissero contestate. Invece si sta verificando addirittura la corsa a quella che è considerata un’opportunità: in busta paga, infatti, l’operaio che va a lavorare nel mantovano si trova circa 3000 euro al mese. Ed è grazie, appunto, a questi trasfertisti che i loro colleghi dello stabilimento di San Giacomo riusciranno ad evitare, l’anno prossimo, l’ammortizzatore tanto temuto. La cig, invece, resterà a Bolzano per tutta l’annata. Il consolidamento di Vittorio Veneto, dopo un periodo di incertezza, che però non ha mai rasentato la crisi, si sta realizzando su prodotti sperimentali. In città, in sostanza, si fabbricano prototipi, che, tra l’altro, richiedono un’accentuata sperimentazione e, di conseguenza, notevoli professionalità. Ecco perché Iveco si tiene ben stretti i propri collaboratori. Attualmente è in corso la realizzazione del nuovo “Lince”, un veicolo militare multiruolo. La prima versione di questo mezzo ha registrato un notevole successo in numerosi paesi del mondo. A Vittorio Veneto si stanno ora perfezionando ulteriori migliorie alla sicurezza del “Lince 2.0”. Non solo, gli specialisti dell’Iveco vittoriese stanno mettendo appunto un veicolo militare ancora più sofisticato, il “Centauro”, che non è solo un mezzo di trasporto come il “Lince”. Se il Ministero della Difesa italiano darà il via libera, la produzione dell’Iveco in città è destinata ad una crescita a doppie cifre. Di qui – come conferma il sindacalista Lovisotto – la decisione dell’azienda di incrementare gli investimenti in ricerca e sviluppo».
Francesco Dal Mas
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