Iper aperti Pasqua, pasquetta e 25 aprile

Aperte quasi tutte le catene di grandi supermercati. E nel giorno di Pasqua il Billa c'è. A oltre due anni dall'introduzione della liberalizzazione nell'orario delle aperture,...
Protesta tra i carrelli della spesa in un ipermercato a Roma, dove una ventina di persone hanno contestato la ''decisione, da parte di Ipercoop, di non vendere piu' prodotti esportati da Israele''. L'iniziativa e' stata organizzata dal movimento antirazzista ''Se non con noi chi per noi?''. Alcuni clienti, soprattutto appartenenti alla Comunita' ebraica, hanno protestato tra i banchi all'interno del reparto di ortofrutta dell'Ipercoop nel centro commerciale ''Euroma 2''. ..ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Protesta tra i carrelli della spesa in un ipermercato a Roma, dove una ventina di persone hanno contestato la ''decisione, da parte di Ipercoop, di non vendere piu' prodotti esportati da Israele''. L'iniziativa e' stata organizzata dal movimento antirazzista ''Se non con noi chi per noi?''. Alcuni clienti, soprattutto appartenenti alla Comunita' ebraica, hanno protestato tra i banchi all'interno del reparto di ortofrutta dell'Ipercoop nel centro commerciale ''Euroma 2''. ..ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Pasquetta e 25 aprile: aperte quasi tutte le catene di grandi supermercati. E nel giorno di Pasqua il Billa c'è. A oltre due anni dall'introduzione della liberalizzazione nell'orario delle aperture, non si placano le polemiche. I sindacati sono sul piede di guerra e ora minacciano lo sciopero. Anche quest'anno si riaccende la polemica contro il lavoro nei giorni festivi e l'azienda austriaca rischia di non essere l'unica a decretare l'apertura straordinaria: altre grandi catene potrebbero seguirne l'esempio.

L'annuncio è apparso sulla pagina online di Billa in questi giorni e quasi simultaneamente recapitato sulla scrivania dei sindacati che seguono la categoria. Le sedi di Treviso in via Risorgimento, viale IV Novembre e via Terraglio rimarranno aperte il giorno di Pasqua. Tutte e tre dalle 8 del mattino fino alle 13, per poi riaprire come molte altre il giorno di Pasquetta durante il quale verrà rispettato l'orario continuato. Ma basta guardare la pagina online del colosso austriaco: dei vari punti vendita saranno pochissimi a rispettare la festività. Era già successo l'anno scorso, ma quest'anno sindacato e lavoratori speravano in un ripensamento.

C'è già chi si augura uno sciopero della spesa per protesta e chi incita allo sciopero (ma nelle festività, almeno formalmente, i dipendenti lavorano su base volontaria). Ma se per ora è solo la catena austriaca a scegliere per l'apertura nel giorno di Pasqua, oramai l'apertura del giorno di Pasquetta sembra essere sdoganata quasi da tutti, come quella del 25 aprile.

«È chiaro che il malcontento tra i lavoratori è alto», dice Massimo Marchetti Uiltucs Uil, «in base alla legge un dipendente dovrebbe lavorare al massimo 25 domeniche l'anno, ma non sempre è così. Il punto è che il sistema dovrebbe essere rivisto, al fine di garantire una rotazione puntuale. Ma il cuore della questione sta anche nel fatto che queste aperture non sono affatto strategiche: studi dimostrano che orari prolungati e aperture nei giorni festivi non fanno altro che traslare il medesimo budget di spesa in un tempo dilazionato. Non è stato registrato alcun miglioramento degli affari». E sempre secondo i sindacati le liberalizzazioni non si sono rivelate nemmeno il volano per nuove assunzioni, anzi. «Al massimo è stato integrato qualche interinale, ma nessun contratto a tempo indeterminato», continua Marchetti.

Non solo: le aperture 7 su 7, giorni festivi compresi all'interno dei grandi centri commerciali rischiano di mettere in ginocchio anche i negozi a gestione “famigliare” che per garantire un'adeguata turnazione sono costrette ad assumere nuovo personale salvo poi non riuscire più a sostenere i costi vivi. La paura ora è che altre grandi catene imitino l'esempio di Billa. «È chiaro che siamo contrari a questa politica» dice Edoardo Dorella, Fisascat Cisl, «diciamo ai lavoratori di decidere liberamente e che noi saremo al loro fianco, per assisterli, nel caso in cui vogliano manifestare il loro dissenso». Ma non è solo il lavoro nel giorno di Pasqua ad essere sdoganato: addirittura quello della festa per eccellenza dei lavoratori, il primo maggio. Diversi iper avrebbero infatti già disposto l'apertura straordinaria, come il Panorama di Villorba, l'iper dei Giardini del Sole. Altri devono ancora prendere una decisione. Il Conè di Conegliano, come una mosca bianca, ha disposto la chiusura sia il giorno di Pasqua, che di Pasquetta, nel giorno della Liberazione e il Primo Maggio. «L'unico modo per reagire è boicottare queste aperture indiscriminate. Aprire nel giorno di Pasqua è un'assurdità ma anche nel giorno di Pasquetta. Si tratta di un'operazione folle, che inizia a vedere dalla nostra parte anche le grandi catene. E che non solo non ha creato nuova occupazione ma ha bruciato decine di posti di lavoro nel commercio al dettaglio», dice Tiziana D'Andrea, la “pasionaria” in prima linea contro le liberalizzazioni domenicali.

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