Incinta e picchiata dal marito, chiede aiuto al centro antiviolenza di Conegliano

CONEGLIANO. Un centinaio le donne della Sinistra Piave che, in due anni, si sono rivolte al gruppo di auto mutuo aiuto “Donne con le donne” per chiedere aiuto contro la violenza fisica, psichica e lo stalking. Il 34% di queste donne aveva tra i 19 e i 39 anni, il 32% era nella fascia 40-49 anni, un 19% aveva un’età tra i 50 e i 58 anni e un 15% tra i 59 e i 65 anni. «Quasi la metà di queste donne, precisamente 45, ha condiviso storie di violenza che si protraevano da 2-3 anni, 25 donne convivevano con episodi di violenza da 4-7 anni, una trentina da 8-10 anni» spiegano le volontarie facilitatrici. Le donne italiane hanno rappresentato l’87% del totale.
Solo un 10% di queste donne ha avuto la forza di denunciare, un 35% ha deciso di lasciare il marito o compagno. Storie di violenza quotidiana, come quella di Maria (i nomi sono di fantasia), picchiata dal compagno, che sceglieva quelle parti del corpo che non erano visibili da altre persone, con un mattarello da cucina. Per paura di ritorsioni subiva in silenzio, fino a quando ha iniziato a confidarsi con le donne del gruppo.
Come quella di Luisa, straniera che anche incinta ha subito violenze fisiche e psicologiche e ha trovato, una volta che la figlia è diventata maggiorenne, la forza di “scappare”, trovandosi un monolocale in affitto e aprendo un nuovo capitolo della sua vita.
Come Anna, 40enne, da sei anni sotto violenza fisica del marito, non un principe azzurro ma un orco. «Le donne che si sono avvicinate a noi hanno trovato la forza di uscire dal clima di violenza per tutelare i figli – testimoniano le facilitatrici del gruppo - c’è chi riesce ad uscire dopo alcuni anni e chi invece aspetta che i figli siano in una età adolescenziale, perché in questo modo ritengono che siano in grado di capire i motivi della separazione».
Sostenuto dal Coordinamento Volontariato Sinistra Piave, il gruppo, attivo dalla metà del 2015 a Vittorio Veneto, si è trasferito a Conegliano, nella sala del Museo dell’Arte Bambina a Casa Fenzi, in viale Spellanzon, dove ogni mercoledì dalle 18 alle 19.30 dal 14 febbraio, si terranno gli incontri di ascolto gratuiti aperti a quelle donne vittime di violenza, soprusi e angherie che vogliono condividere, con altre donne e alla presenza di una facilitatrice, i propri disagi, il vissuto ma anche le storie di rinascita. Il progetto sarà presentato sabato 3 febbraio, alle 18, nell’auditorium di Casa Fenzi nel corso dell’evento a ingresso gratuito “Generazione H ragazzi e web” con la partecipazione della psicoterapeuta Maria Rita Parsi. A disposizione delle donne c’è sempre il numero 366.7299415 con segreteria telefonica sempre attiva. «Scegliere il sostegno del gruppo significa recuperare la propria storia per raccontarla, confrontarla e cambiarla insieme con altre donne che hanno vissuto una esperienza simile» spiegano le facilitatrici che fanno rete con le altre realtà ed istituzioni presenti sul territorio, dal Centro Antiviolenza di Vittorio Veneto alle forze di polizia.
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