Incidente mortale di Sernaglia, sfogo del marito della vittima: «Neppure le scuse dall’investitore»
Musai Jenaj, marito di Edlira Alicka, la 55enne morta domenica, avvierà un’azione legale: «Non si può usare la strada come proprietà privata e correre in quel modo»

VIDOR. «Voglio giustizia per mia moglie, non si può uccidere così una persona, correre in quel modo come se la strada fosse una proprietà privata». Musai Jenaj, il marito di Edlira Alicka, è distrutto dal dolore e domanda giustizia per la morte della moglie. «Non ho ricevuto neppure una parola di scuse. Non perdonerò mai chi ha fatto tutto questo», aggiunge il marito di Edlira.
La cinquantacinquenne di origini albanesi residente a Vidor era deceduta sul colpo, nell'incidente di domenica pomeriggio alle 17.45 sulla provinciale 34 a Sernaglia. La sua Mercedes Classe A era stata speronata da un'Audi A8. Entrambe le auto erano volate nel campo. La donna era morta sul colpo, mentre i due anziani occupanti dell'Audi si sono salvati, riportando solo lievi ferite. Alla guida c'era un noto imprenditore. Edlira lascia anche quattro tra fratelli e sorelle, oltre ad altri familiari.

«Mia moglie non meritava questo destino - afferma Musa Jenaj -. So che sarà un percorso lungo e difficile, ma andrò fino in fondo affinché emerga tutta la verità e con essa tutte le responsabilità». Si è rivolto allo Studio 3A-Valore per la tutela legale, attraverso il responsabile d'area nella Marca, Diego Tiso. La Procura di Treviso ha avviato un'indagine per omicidio stradale, è indagato l'imprenditore coneglianese. Il sostituto procuratore ha convalidato il sequestro dei veicoli, cui hanno proceduto nell’immediatezza i carabinieri di Pieve di Soligo, che hanno effettuato i rilievi. I militari dell'Arma hanno acquisito i filmati dell'impianto di carburanti Bioil, vicino al quale si è verificato il drammatico l'incidente. Dalle riprese però non sarà possibile rilevare la velocità. Dagli inquirenti è stato preannunciato l'affidamento a un consulente tecnico di una perizia cinematica per ricostruire con esattezza la dinamica, le cause e le responsabilità.
Non è stata disposta l'autopsia su Edlira Alicka, la cui salma è quindi stata trasferita in Albania, dove domani verranno celebrate le esequie. Era originaria di Valona, la città che si affaccia sul mare Adriatico, e lì si svolgerà il funerale. “Eda” come era chiamata dalle amiche, da molto tempo abitava in Italia. Negli ultimi due anni a Vidor, in via Cieca D'Alnè, in precedenza a Mosnigo. Aveva lavorato in un ambulatorio veterinario.
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