In tribunale arrivano 8 nuovi magistrati
Due pubblici ministeri, cinque giudici ed un presidente di sezione. Gatto: «Bene ma ora il problema riguarda i cancellieri»

Otto nuovi magistrati entrano in servizio in tribunale a Treviso. Due giovani pubblici ministeri di prima nomina, Davide Romanelli e Massimo Zampicinini, andranno a rafforzare la procura della Repubblica mentre altri cinque magistrati ordinari in tirocinio ed un presidente di sezione sono stati assegnati alla magistratura giudicante. Si tratta di Alberto Fraccalvieri, giudice penale che terrà proprio oggi la sua prima udienza, Carlo Baggio, destinato alla terza sezione civile, Alessandra Pesci e Carlotta Brusegan, che andranno a rafforzare la prima sezione civile, e Pietro Gerardo Tozzi, che farà parte della seconda sezione, quella che dirime cause di lavoro. A presiedere la terza sezione civile (a breve il suo insediamento) arriverà, invece, Massimo De Luca, nominato proprio la scorsa settimana dal Consiglio superiore della Magistratura. Il potenziamento voluto dal ministro della Giustizia Andrea Orlando si è concretizzato lo scorso 2 novembre, quando ai piani alti del palazzo di giustizia di viale Verdi, sono arrivate ben sette magistrati degli otto annunciati. Dunque, forze fresche che dovrebbero dare impulso all’attività giudicante e a quella requirente.
«Con l’arrivo di due magistrati di prima nomina in procura - commenta il capo della procura Michele Dalla Costa - completiamo la vecchia pianta organica. Il pm Davide Romanelli si occuperà di reati fallimentari, esecuzioni penali e misure di prevenzione mentre Massimo Zampicinini è stato assegnato al pool specialistico per soggetti deboli, malattie professionali e infortuni. A maggio dovrebbero arrivare altri due nuovi sostituti procuratori per completare quasi del tutto il quadro. Per allora saremo in dodici magistrati sui 14 previsti. Non possiamo lamentarci visto che nei mesi scorsi abbiamo lavorato con un organico ridotto davvero all’osso».
Soddisfatto anche il presidente del tribunale Aurelio Gatto: «Tutti questi arrivi sono molto graditi perché contribuiranno a mandare avanti la grossa mole di lavoro del tribunale. Peccato che, se da una parte arriva nuova linfa, dall’altra, quella dei cancellieri, arrivano le note negative. A breve sono previsti altri sette pensionamenti e di rimpiazzi, al momento, non se ne parla».
Ora che gli organici dei magistrati si infoltiscono, spunta il problema degli spazi. In procura, viste le passate partenze, per ora ognuno ha il suo studio. Ma al quarto piano del palazzo di giustizia, dove ci sono gli uffici dei giudici civili, la situazione cambia e i nuovi arrivati saranno costretti a condividere l’ufficio con almeno un collega. «Purtroppo non è il massimo, visto che le udienze si svolgono negli stessi giorni – precisa il presidente del tribunale Gatto -. Ma al momento non abbiamo alternative. Se non si troveranno soluzioni ci potrebbero essere due magistrati che condividono lo stesso ufficio e magari lo stesso personale amministrativo in stanze che non sono particolarmente spaziose». Almeno finché non si troverà la soluzione logistica alla quale si lavora ormai da tempo, vale a dire il trasferimento alla cittadella Appiani, nei locali messi a disposizione da Cassamarca, dei giudici di pace e degli ufficiali giudiziari. «L’iter è andato avanti, abbiamo fatto la gara per l’assegnazione e al momento aspettiamo che da Roma arrivi il via libera del dirigente preposto che attesti la “congruità del canone di locazione”. Se arriverà potremo recuperare spazi importanti e risolvere il problema della convivenza dei magistrati».
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