In mostra a Treviso gli scatti mai visti di Moana Pozzi
Dal 13 marzo allo Spazio Paraggi le foto scattate alla pornodiva tra l'88 e l'89, prima del Partito dell’amore

Moana Pozzi
TREVISO.
Completamente nuda, di spalle, il tacco ancora alzato a completare il movimento di voltarsi, i capelli biondi sciolti. Questo era lo scatto del fotografo Gianfranco Salis che Moana aveva scelto per metterlo nella propria camera da letto. Ed è questa una delle 22 fotografie che saranno esposte allo Spazio Paraggi di Treviso dal 13 marzo in occasione della mostra evento «Moana - Casta Diva», curata da Valerio Dehò. Ben 15 dei 22 scatti sono inediti, tutti a colori, eseguiti tra l’88 e l’89, prima dell’entrata in politica di Moana con «Il partito dell’amore», poco dopo la pubblicazione del libro scandalo in cui raccontava gli amplessi con i più noti personaggi e relative pagelle prestazionali.
«Era stata lei a cercarmi - spiega Gianfranco Salis, fotografo celebre per i suoi ritratti femminili e noto per la sua collaborazione con il regista Tinto Brass -, sin dalla prima volta. Avrebbe dovuto essere anche l’unica. Io non lavoro mai più di una volta con lo stesso soggetto, ma con lei feci un’eccezione. Dopo qualche tempo, infatti, mi richiamò: “Ho un nuovo vestito completamente rosso con cui devi assolutamente fotografarmi”. Infransi la regola e la ritrassi per la seconda volta». In uno studio fotografico al centro di Roma, poco lontano dalla palestra dove Moana regolarmente andava, i due, soli, ricominciarono il loro particolarissimo «dialogo».
«Lavoro sempre senza assistenti - dice Salis - truccatori, parrucchieri... in un set sono spesso motivo di distrazione, rovinano l’attimo. Ho sempre rifiutato le collaborazioni continuative con riviste o la commissione dei lavori da parte degli editori proprio per permettermi la libertà di scegliere sempre chi ritrarre e come farlo. Con Moana nacque un’intesa determinata dalla sua carnalità magnetica. In quel periodo stavo terminando una serie di ritratti della nobiltà femminile romana. In Moana ritrovai quella stessa eleganza, una raffinata morbidezza». Così, quando per la terza volta la diva richiamò con la scusa che in quei pochi mesi era cambiata, Salis accettò nuovamente. «Aveva un nuovo stile, un nuovo taglio di capelli, ma sempre la stessa determinazione». Una determinazione che la spinse a percorrere la carriera del porno per raggiungere quel successo cui ambiva.
La notorietà di Moana nasce proprio con lo scandalo della “doppia vita”: mentre faceva i primi passi nel mondo del porno conduceva anche il programma per bambini Tip, tap club su Raidue. Dagli scandali che ne hanno caratterizzato la vita, si è poi passati all’enigma della morte, avvenuta per cancro nel 1994, ma che a lungo fece discutere, facendo ipotizzare come causa l’Aids; addirittura si arrivò a dichiarare che in realtà non fosse morta. «Questo - continua Salis - perché lei è riuscita sdoganare l’erotismo e la pornografia in Italia. Oggi la televisione propone solo manichini. Invece Moana era anche un’intellettuale. E’ riuscita a far cambiare il modo di pensare della gente».
Chissà se anche a Treviso sono tutti d’accordo. Sicuramente la mostra darà la possibilità ad alcuni di portarsi a casa un piccolo-grande pezzo del mito-Moana, gli scatti infatti saranno in vendita con la tiratura limitatissima di 5 copie per scatto. Magari proprio quello che lei aveva scelto per la sua camera e che Salis non riuscì però mai a darle.
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