Ilca va al concordato Stop all’espansione in Medio Oriente
possagno. Il nome è di quelli storici dalle parti di Possagno, un marchio notissimo nell’industria del cotto: Cunial Antonio Ilca Srl, oggi amministrata da Mario Cunial. La crisi non l’ha risparmiata e l’azienda ha presentato, lo scorso 9 ottobre, una domanda di concordato preventivo per poter continuare a lavorare, stante la crisi che l’ha colpita dopo un investimento sbagliato in Israele effettuato un anno fa. La Ilca Srl avrà tempo fino al 6 febbraio 2020 per presentare un piano industriale che garantisca la continuità aziendale.
l’azienda
La famiglia Cunial è azionista del gruppo Cotto Possagno, il gruppo di fornaci che una ventina d’anni fa sono confluite in un’unica entità societaria diventata una delle più grandi realtà italiane nella produzione di coperture in cotto. La Ilca, tuttavia, è un’iniziativa imprenditoriale slegata dalle realtà del gruppo, senza legami giuridico con le imprese di Cotto Possagno. Allo stesso modo, la conclusione - in un verso o nell’altro - del processo che dovrebbe portare al concordato non inciderà sulle sorti del gruppo.
la scommmessa
Un’iniziativa autonoma, dunque, che nel 2017 aveva visto l’acquisizione di una quota di una società in Israele, denominata Artile Roof Ltd, con l’obiettivo di sfondare sui mercati del Medio Oriente investendo su uno stabilimento nel deserto del Negev in grado di produrre oltre 15 milioni di tegole all’anno. A febbraio dell’anno scorso la Cunial decise per un aumento di capitale di 3,3 milioni di euro, liquidità che sarebbe servita a sostenere investimenti tecnici per migliorare l’efficienza produttiva della fornace israeliana, ponendo come obiettivo l’aumento del 25 per cento del numero di pezzi prodotti ogni anno. L’aumento di capitale, spiegava all’epoca l’azienda, avrebbe dovuto anche «finanziare l’incremento di capitale circolante dell’azienda alla luce di una politica commerciale più incisiva e mirata ad aumentare le percentuali di vendite export». Un piano ambizioso, quindi, in un’area che secondo le previsioni sarebbe dovuta crescere in maniera impetuosa nei mesi successivi. Uno scenario che tuttavia non si è concretizzato.
la crisi
L’espansione in Medio Oriente era iniziata già nel 2017, quando la Cunial aveva acquisito il 12% della società israeliana Artile Roof Ltd, per un importo pari a circa 0,9 milioni di euro. Con una quota di mercato superiore al 60% Artile Roof è una delle principali aziende israeliane nella produzione di coperture in argilla, con un impianto produttivo in grado di produrre oltre 20 milioni di tegole all’anno. Un piano di espansione che rimane appeso a un filo, e sospeso almeno fino all’inizio del prossimo anno, in attesa che il Tribunale di Treviso si esprima sulla richiesta di concordato. —
Andrea De Polo
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