Il vescovo offre il Castello a quindici coppie di neosposi

VITTORIO VENETO. Dopo 25 anni le suore del Santo Volto lasciano la Casa di Spiritualità al Castello di San Martino. Per sostituire le religiose il vescovo Corrado Pizziolo ha escogitato una soluzione...
Borghesi Vittorio Veneto visita del vescovo Pizziolo in consilio comunale
Borghesi Vittorio Veneto visita del vescovo Pizziolo in consilio comunale

VITTORIO VENETO. Dopo 25 anni le suore del Santo Volto lasciano la Casa di Spiritualità al Castello di San Martino. Per sostituire le religiose il vescovo Corrado Pizziolo ha escogitato una soluzione originale. Il presule ha infatti chiesto a una quindicina di coppie di sposi di risiedere per una o anche più settimane all'anno a villa Cunial, in un'ala del Castello dove vive anche il neo direttore don Mirco Miotto. Le coppie si occuperanno della gestione, dell'accoglienza e del funzionamento della Casa. «Ho pensato a coppie per dare un volto familiare a questa struttura», ha riferito il vescovo Pizziolo.

Le coppie saranno presenti tutto l'anno, indipendentemente che la Casa abbia ospiti o meno. Arriveranno il lunedì mattina, dopo le consegne della coppia precedente, vivranno in Castello per una settimana, fino al lunedì successivo. Il saluto alle suore del Santo Volto è intanto in programma giovedì 25 settembre alle 18.30 nella cappella della Casa di spiritualità del Castello vescovile. Sarà lo stesso Corrado Pizziolo a presiedere la celebrazione di commiato e una messa di ringraziamento per il bene fatto dalle religiose in tutti questi anni.

L'impossibilità di proseguire l’impegno nella casa di spiritualità è dovuta all'innalzamento dell'età media unita alla riduzione delle vocazioni. Fattori che non consentono alla congregazione di assicurare un adeguato ricambio generazionale. Negli ultimi mesi era infatti rimasta nel Castello solo una religiosa. In 25 anni sono 14 le Suore del Santo Volto che sono passate per la Casa di Spiritualità. Le suore sono state molto vicine a don Adriano Dall'Asta e alla mamma durante la malattia dell'ex direttore. (f.g.)

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