Il vescovo celebra in carcere la prima messa della Pasqua

La prima messa della domenica di Pasqua celebrata insieme ai detenuti del carcere di Santa Bona. Il vescovo Gianfranco Agostino Gardin continua la tradizione delle celebrazioni nella piccola cappella della Casa circondariale di Treviso che ha mosso i primi passi in diocesi con l’episcopato del vescovo oggi emerito Paolo Magnani. La volontà è quella di portare la vicinanza della Chiesa trevigiana e di tutti i suoi fedeli ai detenuti. Insieme all’augurio di vivere il tempo della reclusione e della mancanza della libertà come percorso di consapevolezza, di riscatto personale, per poter ritornare cambiati alla società. Ancora questa mattina alle 10.30 in cattedrale il vescovo presiederà la celebrazione eucaristica del giorno di Pasqua impartendo la benedizione papale. Insieme concelebrerà il vescovo emerito di Treviso, Paolo Magnani. Nel pomeriggio alle 17 presiederà il canto dei Vespri solenni. Ieri sera durante la celebrazione in duomo della solenne Veglia Pasquale il presule ha amministrato i sacramenti dell’iniziazione cristiana a 18 catecumeni, giovani e adulti. Ed è una chiesa trevigiana dal volto sempre più multiculturale e multietnico quella degli adulti che scelgono di iniziare un cammino di fede. Tra i neo battezzati del Sabato Santo 17 su 18 sono di origine straniera. Nove catecumeni, il gruppo più numeroso, provengono dall’Albania. Altri battezzandi arrivano da Brasile, Cuba, Russia, Burkina Faso e Nigeria. E la strada per diventare cristiani in età matura non è certo un percorso breve.
Agli adulti si chiede di frequentare due anni di catechesi in preparazione ai sacramenti. —
Alessandra Vendrame
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