Il sorriso di Rony oltre lacrime e paura: in mostra a Treviso la sua guerra al cancro

TREVISO. Far sì che la gente non si spaventi della parola tumore. Perché, perdendo questa paura, riuscirà a stare vicino alle persone ammalate di cancro. È questo uno degli obiettivi della mostra fotografica “Incontrando la vita”, di Alfio Dal Poz, organizzata dall’associazione Sguardi Fotografici, che vede come interprete Rony Schroder, una ragazza malata di cancro al seno che, con grande coraggio, determinazione e forza di volontà, ha voluto farsi immortalare in momenti della sua vita, da quando ha scoperto di essere affetta dalla malattia, fino alla sua vittoria.
«Quando noi scopriamo di essere malati di cancro», dice Rony, «la gente si allontana perché ha paura di chiamarci, di chiedere come stiamo, ha paura perché non sa come comportarsi. E così a noi succede quello che chiamiamo la “morte sociale”, quando tu sei ancora vivo però la gente ti tratta come se fossi già morto. Come se tu non potessi uscire, non potessi ridere, come se non vivessi più. E questo è tanto duro quanto la notizia di avere un tumore».
Diciotto fotografie stampate e oltre cinquanta proiettate che ritraggono la protagonista durante la sua battaglia. Istantanee che partono dalla scoperta della malattia, fino alla “luce fuori dal tunnel”, passando per momenti di paura, difficoltà ma anche di forza e speranza.
Di consapevolezza che la vita è meravigliosa e merita di essere vissuta, attimo per attimo: «la mostra si chiama “Incontrando la vita”, perché quando scopri di avere un tumore paradossalmente riesci a valorizzare la vita perché impari ad apprezzare i momenti che dai per scontati. Ognuno reagisce a suo modo. Io ho scelto di prendere le cose positive, i colori della vita».
Uno dei tanti momenti emozionanti del percorso è rappresentato dalla fotografia intitolata “Chi fa muro per me”, dove Rony racconta che esiste un gruppo di donne, le sisters survivors, accomunate dalla malattia, che si chiudono a cerchio intorno a una sorella che deve fare un esame di controllo, come a dire «cancro, tu qui non passi».
La mostra, oltre a sensibilizzare, mira a fortificare donne che quotidianamente combattono una dura battaglia che mina nello spirito e nel fisico. Come ha specificato la protagonista della fotostoria, Rony, «l’obiettivo non è di raccontare la mia storia, ma di raccontare la storia delle donne che subiscono un tumore al seno attraverso me. Perché le emozioni, le paure, le sensazioni che racconto sono comuni a tutte le donne che vivono questa situazione.
La paura di vedersi nude allo specchio, la difficoltà di accettare la cicatrice, di perdere un seno. Ho visto tante donne non riuscire ad accettarsi. La cicatrice è soltanto un segno di forza ma anche di vita perché la guardo e dico “ce l’ho fatta”». La mostra, organizzata all’ex pattinodromo di Treviso termina oggi alle 20. Dall’11 novembre sarà al Centro polivalente di Monastier.
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