Il sismologo: boati sul Fadalto come a L'Aquila

Giuliani che previde il disastroso terremoto abruzzese: «Un fenomeno molto simile»
Giampaolo Giuliani ricercatore sismologo abruzzese
Giampaolo Giuliani ricercatore sismologo abruzzese
 VITTORIO VENETO.
Per Giampaolo Giuliani, ricercatore sismologo abruzzese, il fenomeno del Fadalto è «molto simile» a quello verificatosi vicino a L'Aquila, prima del disastroso terremoto. Ma dall'Ogs di Trieste e Udine sono di parere diverso: «Le vibrazioni sono localizzate sotto la Sella di Fadalto, a meno di mille metri di profondità. Nulla a che vedere con i classici terremoti».
 «Non conosco il vostro territorio, ma - afferma Giuliani, che denunciò la disattenzione per le microsse prima del sisma aquilano - il fenomeno è molto simile a quello che si verifica in una parte del nostro territorio. La popolazione sente boati circoscritti nella valle Aterno, seguiti dal tremore classico». Invita i residenti del Fadalto e di S.Croce al lago di stare in guardia. «Nel momento in cui si muovono le suppellettili dentro casa, bisogna uscire e aspettare che la situazione si calmi. Tenete vicino alla porta un kit di sicurezza: una coperta, una bottiglia d'acqua e un cuscino». Gli esperti dell'Istituto di oceonografia di Trieste e del Centro di ricerche sismiche di Udine preferiscono non commentare. «Il fenomeno rilevato è molto circoscritto - spiega Pier Luigi Bragato, che coordina l'attività di rilevazione in Fadalto - I sismografi ci dicono che la sorgente delle vibrazioni va collocata sotto la Sella del Fadalto, a un chilometro circa di profondità. E' una situazione ben diversa da quella che si prospetterebbe con scosse che arrivano da 5 mila metri sotto terra». L'Istituto, diretto da Paolo Comelli, ha posizionato 7 stazioni tra la Val Lapisina e Farra d'Alpago. Considerato che i boati si concentrerebbero in un'unica zona, nelle profondità della Sella del Fadalto, la decisione presa dai tecnici è di orientare in questa direzione la strumentazione, per decifrare meglio le sorgenti. «Entro una settimana disporremo di nuovi dettagli - anticipa Bragato - e saremo più precisi». Alla domanda se si ripropone l'ipotesi delle falde in movimento come causa del fracasso sotterraneo, il sismologo friulano dice di non avere elementi per confermarlo, ma aggiunge: «l'area sotto osservazione è anche caratterizzata da movimenti franosi». Movimenti interni, ma anche esterni, relativi alle montagne che circondano il Fadalto. «Sono importanti a rassicurare i residenti, due aspetti - conclude Bragato -: la superficialità del fenomeno e la circostanza che non si propaghi». Negli uffici della polizia locale si è costituito il Coi, Centro operativo intercomunale, che avrà il compito di informazione e raccolta dati. E' composto dai sindaci di Vittorio Gianantonio Da Re e di Farra d'Alpago Floriano De Pra, dai tecnici comunali preposti, protezione civile e polizia locale. Al Coi arriveranno da oggi le comunicazioni di qualsiasi ente impegnato nella soluzione della problematica dei boati. Ogni 2-3 giorni si terrà un confronto tra i dati che perverranno.

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