Il sindaco scarica l'assessore Gambiera

 «Possiamo tirare un sospiro di sollievo». Qualcuno in municipio ha pronunciato queste parole quando ha saputo del «confino» di Pierugo Gambiera. Se è vero che non è stato cacciato dalla maggioranza, è anche vero che è stato messo in un posto dove non può prendere decisioni importanti. La motivazione ufficiale delle sue dimissioni sarebbe un crescente impegno lavorativo, ma la realtà, come spesso accade in politica, non corrisponde alle dichiarazioni ufficiali. Anche perché le dimissioni di Gambiera non sono arrivate per sua spontanea iniziativa, ma su richiesta del sindaco Giorgio Granello. «Mi serviva un assessore più disponibile. Per motivi di lavoro Gambiera era poco presente, e allora gli ho chiesto di farsi da parte - ha spiegato il sindaco - conoscendolo non credo che lascerà la maggioranza per questo». I rapporti con il resto della giunta erano tesi da tempo e anche con i dipendenti il clima creato da Gambiera non era dei migliori. A quanto fanno sapere dal municipio, il decisionismo dell'assessore e qualche scelta poco condivisa dal resto dell'esecutivo avrebbero ulteriormente incrinato i rapporti. Granello avrebbe trovato dunque un modo elegante per mettere ai margini Gambiera, e non aprire una crisi di giunta. La vicenda si esaurisce con uno scambio di ruoli tra presidente del consiglio e assessore. Andrea Basso va a fare l'assessore e Gambiera il presidente. Alcuni referati sono stati spartiti, la protezione civile è stata assegnata a Antonello Baseggio, la polizia locale al sindaco, a Basso vanno personale, attività produttive e cultura. Cancellato il referato alla sicurezza. «E stato deciso per migliorare l'organizzazione. Per esempio la Protezione civile risponde ai lavori pubblici, ma i due assessorati erano divisi. Questo poteva creare difficoltà», ha spiegato Granello. Secondo Claudio Niero il confino di Gambiera nasconde difficoltà crescenti. «I conflitti di Gambiera sono noti. E abbiamo ben presente le difficoltà interne ed esterne di Granello. Per questo rinnoviamo la nostra disponibilità a dare un contributo all'esecutivo. Ma bisogna partire dalla riduzione degli assessori da 6 a 4».