Il riti del gruppo di Teslen Sao ricostruiti con i testimoni in aula

Annalaura Pedron
ODERZO.
Si è quasi conclusa l'escussione dei testimoni chiamati a deporre nel processo a David Rosset per l'omicidio di Annalaura Pedron, uccisa il 2 febbraio 1988 a Pordenone, in via Colvera. Ieri, in 6 ore, i giudici del tribunale dei minori hanno ascoltato due testi dell'accusa e altrettanti proposti dalla difesa.
Le deposizioni non hanno avuto come oggetto diretto il delitto, che non ebbe altri testimoni al di fuori dell'autore e della vittima, ma piuttosto i rapporti interpersonali e il «clima» che caratterizzava in quel periodo la vita all'interno del cosiddetto Cenacolo 33 (o centro di Telsen Sao), comunità che faceva capo a Renato Minozzi e alla quale appartenevano Rosset e la Pedron. Particolarmente pungente nei confronti di quel gruppo (o setta che dir si voglia), è stata Elisabetta Nottinelli, teste d'accusa, che di Telsen Sao fece parte e ne ha serbato un ricordo tut'altro che positivo. Nella sua lunga deposizione, ha spiegato il funzionamento del Cenacolo 33, i ruoli degli aderenti (che giunsero a essere una cinquantina nel momento di massima diffusione), l'attrattiva che Minozzi esercitava - a detta della testimone - nei confronti di persone fragili, anche perchè la comunità si connotava in termini religiosi: un movimento non anticristiano, ma che adottava i dettami biblici ed evangelici in forma autonoma rispetto alla supremazia della Chiesa cattolica. Minozzi esercitava una ferrea disciplina sui confratelli, anche attraverso delle sedute in cui veniva rimproverato chi aveva sbagliato. Questa l'atmosfera respirata anche da David Rosset dall'82 (aveva 8 anni) al '92, data di uscita da Telsen Sao. Sul giorno del delitto, la Notinelli ha riferito che la madre di David Rosset, verso le 10 (attorno a quell'ora si consumò l'omicidio), si recò da lei, che è estetista, per un trattamento al viso. Per la difesa hanno deposto Gianfranco e Deborah Rosset, padre e sorella dell'imputato. Anche loro hanno parlato della «setta», escludendo di aver mai discusso della vicenda Pedron dopo che lo stesso David Rosset, pochi anni fa, era risultato inquisito. Nella prossima udienza, il 12 marzo, i giudici ascolteranno l'ultimo teste e scioglieranno le riserve sull'acquisizione di due perizie e della memoria difensiva dei familiari di Annalaura Pedron.
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