Il professor Favero: «Lascio la clinica»

ODERZO. Prima di dire addio alla poltrona di direttore della Clinica odontoiatrica, ha voluto riaffermare con forza la propria innocenza. Gian Antonio Favero, come da copione, ieri mattina si è dimesso dall'attività assistenziale. Ha presentato formale richiesta di pensionamento anticipato al direttore generale dell'Azienda ospedaliera Adriano Cestrone. Il professore, però, pare non voglia rinunciare alla cattedra universitaria, nonostante la pioggia di accuse che gli sono piovute addosso da ogni dove: un'indagine della procura per abuso d'ufficio, alcuni pazienti che affermano di essere stati dirottati dal servizio pubblico alle sue cliniche private in cambio di uno “sconto”, una contestazione d'addebito da parte di Cestrone, l'Ordine dei Medici sul collo. Ma sembra solo l'inizio. Il direttore generale, nonostante manchi una manciata di giorni alla scadenza naturale del suo mandato, ha intenzione di andare fino in fondo: desidera capire come sia possibile che la Clinica odontoiatrica di fatto pratichi tariffe più elevate rispetto al privato. Una situazione che, secondo le accuse, avrebbe favorito il travaso di pazienti (richiamati dal presunto risparmio che dovrebbe garantire il servizio pubblico) dalla Clinica di via Venezia agli ambulatori di Favero. Dopo il primo servizio di “Striscia La Notizia” di lunedì sera, nel corso del quale, in più occasioni, si vede Favero che consiglia di rivolgersi al privato dopo il preventivo per il lavoro odontoiatrico effettuato in Clinica, ieri sera il secondo round: l'inviato del tg satirico Moreno Morello ha chiesto spiegazioni all'ormai ex direttore della Clinica. Favero ha risposto di non aver compiuto nulla di illegale, di avere l'autorizzazione a far eseguire “fuori” le prestazioni che non vengono svolte negli ambulatori di via Venezia. Apriti cielo. Morello ieri mattina ha bussato alla porta del manager Cestrone, che ha negato di aver mai autorizzato alcuna operazione di tal tenore. Sul fronte dei tariffari, invece, ha ricordato che i prezzi delle prestazioni erogate della Clinica sono state fissati nel 2005, prima del boom delle cure a basso prezzo nell'Europa dell'Est e della crisi economica che ha costretto i dentisti a ritoccare al ribasso i listini. Ma al manager non bastano le ipotesi: ha intenzione di avvalersi di una commissione di tecnici per studiare approfonditamente il caso sul fronte dei tariffari. Per quanto riguarda le indagini, dopo le perquisizioni effettuate dai carabinieri del Nas nelle cliniche venete e nell'abitazione trevigiana di Gian Antonio Favero, la procura avrà il compito di analizzare il materiale raccolto incrociando i dati per capire se il travaso di pazienti dal pubblico al privato fosse sistematico. Intanto i vertici di via Giustiniani, in attesa di capire se Favero ha intenzione di lasciare anche la cattedra universitaria, puntano a dare al più presto, in accordo con il rettore Giuseppe Zaccaria, una nuova guida alla Clinica.
Fabiana Pesci
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