Il giudice mette fine al sogno Old Beton

SUSEGANA. Nell’ottobre del 2012 l’imprenditore Vittorio Ceotto, a capo del noto gruppo formato dalle società Old Beton e Immobiliare Ceotto, si era tolto la vita impiccandosi nel sottoscala della sua villa di via Baracca. In due pagine fitte di parole d’addio l’uomo si era soffermato sui problemi di liquidità del Gruppo, affermando di sentire come se il mondo gli fosse crollato addosso. Oggi la crisi ha fatto un’altra vittima, la sua creatura imprenditoriale. Il tribunale ha dichiarato il fallimento della Old Beton Srl di Susegana. Una cinquantina di dipendenti rimangono definitivamente a casa, ma la crisi s’avvertiva ormai da anni, motivo per cui si era già ricorsi a tutti gli ammortizzatori sociali possibili: ora i dipendenti si trovano in mobilità. Old Beton fa parte del Gruppo Ceotto, evoluzione della Ceotto srl fondata dal padre Federico nel 1954 e specializzata in escavazione, trasporto e vendita della ghiaia. Da sempre un colosso nostrano, in un settore che la crisi non ha risparmiato, scuotendolo dalle fondamenta a partire dal 2009 fino a fare cadere prima il titolare e poi il suo gruppo. Ceotto si è tolto la vita il 23 ottobre del 2012. Lo ha fatto mentre la moglie Samantha era uscita per prendere il loro figlio. Rientrata aveva trovato, vicino all’ingresso, il «testamento» del suo compagno: oltre alle parole d’addio per la famiglia e i figli, in due pagine aveva espresso tutto il suo dolore per l’altra «creatura», il Gruppo. La colpa alla crisi, quella che ha colpito migliaia di aziende piccole e grandi. E che ha spinto decine di imprenditori a scegliere di morire insieme al loro progetto. «Mi è crollato addosso il mondo economico», spiegava Vittorio Ceotto nella sua lettera, «e insieme ad esso mi è crollato addosso il mondo intero». Invitava la moglie a farsi carico dell’azienda, a gestirla come - sosteneva - lui non ha più saputo fare. Un episodio che aveva profondamente scosso il mondo imprenditoriale: Ceotto era persona nota nell’ambiente. E che aveva chiarito, come se già non fosse evidente, i risvolti drammatici che la crisi stava avendo a livello sociale nel nostro territorio, facendo emergere tutta la fragilità dei nostri imprenditori, impotenti dinanzi ad una congiuntura economica che inceneriva gli sforzi di una vita. La crisi alla Old Beton non aveva soluzione, il fallimento inevitabile. La cassa integrazione è scaduta da mesi, i cinquanta lavoratori avanzano ancora qualche mensilità che i sindacati sperano di recuperare nella procedura fallimentare. I problemi di liquidità e il drastico calo delle commesse, in costante aumento dal 2009 oramai erano i sintomi di un epilogo annunciato. L’udienza per la verifica dello stato del passivo è fissata per maggio.
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