Il conto dell’alluvione è di 370mila euro Danni a trentadue case

I residenti della zona di via Podgora chiedono il risarcimento Il Comune sollecita il riconoscimento dello stato di calamità

CONEGLIANO. Il primo bilancio dei danni dell’alluvione che ha colpito venti giorni fa via Podgora, strada del Collalto e via Marsiglion, ammonta a 370mila euro. Sono trentadue le famiglie che hanno presentato una richiesta di risarcimento e anche il Comune ha trasmesso alla Regione un conto consistente: 126mila euro. I privati invece hanno avuto danni per 229mila euro.

Si tratta di una ricognizione che rappresentata solo un primissimo passo, per risarcimenti che forse potranno arrivare tra qualche anno. Lo sanno bene gli abitanti di zona Crosetta, rimasti sott’acqua nell’autunno del 2012 e che solo pochi di mesi fa hanno ricevuto dei parziali indennizzi. Nella notte dello scorso 13 giugno invece era esondato il torrente Valbona, sulla collina al confine tra Conegliano e San Pietro di Feletto. La furia dell’acqua si era fatta sentire a valle, con l’acqua e il fango che avevano invaso case e scantinati.

Nel dettaglio, 152mila euro è il conteggio dei danni agli immobili, mentre è di 77mila euro quello per vetture, elettrodomestici e arredi andati al macero. «Almeno questa volta siamo stati ascoltati», dicono i residenti di via Podgora. Nel 2014 gli stessi residenti avevano subito danni per un’altra esondazione del Valbona, ma non erano arrivate nemmeno risposte.

Stavolta l’amministrazione comunale di Conegliano si è attivata, così da poter richiedere lo stato di crisi per calamità naturale. Oltre ai cittadini anche le proprietà pubbliche sono da riparare. Le operazioni d’emergenza hanno visto impegnate le squadre comunali e ci sono stati anche smottamenti a cui porre rimedio. «In base alle segnalazioni ricevute, i danni alle proprietà private sono di 229mila euro - conferma l’assessore Claudio Toppan – i danni al patrimonio pubblico ammontano a 126 mila euro». I residenti di via Podgora, Strada del Collalto e via Marsiglion hanno formato un comitato con alla guida Maurizio Tondato, comandante della polizia locale di Treviso e già segretario generale a Conegliano, che risiede nell’area interessata.

Gli abitanti hanno domandato anche degli interventi risolutori, perché non si verifichino altre emergenze. L’incubo di ritrovarsi di notte con l’acqua in casa alta un metro e garage completamente invasi, rimane. «Stiamo esaminando progetti e valutazioni con il Genio civile – aggiunge l’assessore Toppan - che ha già iniziato sul territorio a fare interventi di pulizia». Dovranno essere previste delle operazioni sul Valbona, anche nel tratto a nord che attraversa il Comune di San Pietro di Feletto. La scorsa settimana era stato fatto un incontro pubblico con la popolazione interessata. Il comitato cercherà di tenere sempre alta l’attenzione, perché si trovino delle soluzioni, soprattutto per l’incolumità di chi vive nella zona. Una nonnina di 94 anni era stata salvata dall’annegamento dalla prontezza della badante moldava, che l’aveva prelevata dal letto prima che salisse l’acqua. —

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