Il Comune zittisce il Malandrino

Dopo i controlli dell’Arpav trenta giorni ai titolari del bar per ridurre i rumori nelle ore notturne
Di Giuseppina Piovesana

ODERZO. Quiete notturna o movida che anima la città? Il problema del rumore questa volta riguarda il bar Malandrino in pieno centro città. Rilievi effettuati dall’Arpav hanno evidenziato uno sforamento dei limiti per quanto riguarda le emissioni sonore. Il Comune ha emanato un’ordinanza che impone ai proprietari del locale immediati provvedimenti perché i rumori non disturbino i sonni dei residenti. Il bar Malandrino che si trova in calle Erler, a due passi da Corso Umberto I è, con il vicino ristorante Mascalzone, fra i locali più alla moda del centro. Sale luminose, designer attualissimo, vista sul ramo interno del Monticano ne hanno fatto il luogo più frequentato dai giovani. Ma, come si sa, gli aperitivi e i cichetti non possono essere silenziosi. E i vicini hanno protestato per i rumori. «Le emissioni sonore prodotte dal bar Malandrino, rilevate dall’Arpav, hanno evidenziato che nel periodo notturno il rumore prodotto dal pubblico esercizio supera il valore “limite differenziale di immissione”»,si legge nei documenti comunali, «La ditta deve adottare accorgimenti tecnici allo scopo di far rientrare i livelli di rumore entro i parametri a tutela della salute». L’amministratore della ditta Spinn Off, bar Malandrino, ha 30 giorni di tempo per mettersi in regola. Torna così di attualità un problema sempre vivo a Oderzo: città frequentata, piena di iniziative e musica o città che a una certa ora spegne tutto e va a dormire? I rilievi dell’Arpav sono stati fatti qualche mese fa, sia per il bar Malandrino che per il vicino ristorante Mascalzone. Stando ai dati, lo sforamento è stato registrato al bar Malandrino.

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