Il Club delle 500 conquista gli Usa Domani incontro preparatorio

Il magnate americano Ruga, proprietario della Ford di Stanlio e Ollio  in città per discutere i dettagli dell’impresa che coinvolge 20 equipaggi  

Coast to coast

Millville, Philadelphia, New York, Chicago, Los Angeles, il mito americano da conquistare a bordo del mito italiano: la storica Fiat 500. L’impresa è già cominciata: appuntamento nella Grande Mela per agosto 2020. E intanto tutti al lavoro. Il 500’s club Castelfranco Veneto si prepara a coronare il suo sogno americano con dodici 500 e altrettanti equipaggi. Prima partiranno le mitiche Fiat in nave, venti giorni dopo le raggiungeranno in aereo guidatori e accompagnatori per percorrere 5.500 chilometri tutti d’un fiato. Grattacieli, deserto, Gran Canyon, puntatina fuori strada alle cascate del Niagara, il viaggio sarà un’avventura. Ne è convinto Walter Miotto, motore del club e già protagonista di altre impresa in 500. Anche perché macinare miglia su miglia con la mitica Fiat ha il suo fascino, ma pure la sua fatica: comodità e comfort di sessant’anni fa che a fine giornata si fanno sentire.

Ad accendere l’avventura è stato il magnate americano John Ruga, chiare origini italiane, appassionato di auto d’eposa. «Di sua proprietà», confida Miotto, «la storica Ford usata da Stanlio e Ollio». E domani sera, dopo tanti contatti virtuali, l’incontro ufficiale con i protagonisti dell’impresa al Fraccaro Cafè di via circonvallazione Ovest. Accoglienza speciale per l’imprenditore e i suoi accompagnatori, che hanno già assicurato tutto il supporto tecnico alla spedizione. «Gli abbiamo riservato un benvenuto.... all’americana, con tanto di majorette, quelle di Loreggia», assicura Miotto.

Appuntamento alle 20.30. Non mancheranno i rappresentanti della Schiaslo-Spill di San Biagio, azienda che lavora per mister Ruga e che ha fatto da gancio tra club e zio d’America. Dopo Capo Nord, impresa tentata e riuscita nell’agosto 2014, quella americana sarà una puntata della storia del club da scrivere a caratteri cubitali nell’albo d’oro. «Mister Ruga», racconta Miotto, «ci ha conosciuto attraverso un articolo sulla lotteria che abbiamo fatto l’anno scorso per raccogliere fondi per realizzare una statua all’alpino mettendo come primo premio una Cinquecento. E l’eco della notizia ha valicato l’oceano...». —

Alessia De Marchi

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