Il bersagliere dimenticato «Ritrovato» in Polonia

ASOLO. Cento anni dopo, il milite perduto tornerà a casa: almeno con un’iscrizione sulla lapide dei caduti del municipio.
Il bersagliere Sante Cinel, sergente nel secondo Reggimento, morì il 29 settembre del 1918. E’ sepolto in un cimitero militare italiano in Polonia
La storia è questa. Nei giorni scorsi il capogruppo degli Alpini di Asolo, Domenico Panazzolo, ha ricevuto da uno storico di Sassari un insolito messaggio: la fotografia di una lapide con l’iscrizione di un nome asolano.
«Nella foto che mi ha mandato Mario Tursi - spiega Panazzolo - c’era la lapide di una tomba del cimitero italiano dei caduti della Prima Guerra a Breslavia, in Polonia». Località non lontana da Auschwitz.
Gli uffici dell’Anagrafe e il sindaco Mauro Migliorini si son messi alla ricerca di questo Sante (Costante) Cinel, che non compariva neanche nella lapide dedicata ai caduti di tutte le guerre conservata nell’ingresso del municipio. Dopo un intera mattinata passata a scartabellare documenti polverosi risalenti a cent’anni fa fa, il sindaco annuncia la scoperta: risulta agli atti «Cinel Costante, nato ad Asolo il 24 agosto 1884, figlio di Cinel Antonio e Andreatta Anna, residente a Villa d’Asolo».
Quella lapide in Polonia, dunque, ricorda proprio il sergente Cinel, di cui evidentemente si era persa memoria perché morto alla fine della guerra, in un campo di priginio tedesco, probabilmente a causa di malattia:
«È il 123esimo soldato asolano che ha dato la sua vita per le nostre comunità» dichiarato un soddisfatto Mauro Migliorini. «Per noi è una soddisfazione immensa essere giunti a conoscenza di questo nome… ora procederemo subito con l’aggiunta delle sue credenziali nella lapide del Municipio».
Ma chi era Sante Cinel e qual è la sua storia? Negli atti di morte del 1922, l’allora Ufficiale di Stato Civile, scriveva da Roma: «10 dicembre 1922. Ricevo l’atto di morte di Cinel Costante dal Ministero della Guerra, compilato dal nemico e con relativa traduzione ufficiale – Cinel Costante fu Antonio e fu Andreatta Anna, di anni 34, nato, domiciliato e residente in Asolo, sottoufficiale nel secondo regimento Fanteria, morto il 29 settembre del ‘18 a Lamsdorf, Germania, nel lazzareto dei prigionieri di guerra per causa di nefrite. Roma 6-12-1922».
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