I versi di “Invictus” per salutare Marco Stefanon

ISTRANA. I versi della poesia “Invictus”, scritta da William Ernest Henley e recitata dall'attore che impersona Nelson Mandela nell'omonima pellicola “Invictus” nei momenti difficili della prigionia...
Prandi Pessan di Istrana funerale marco stefanon
Prandi Pessan di Istrana funerale marco stefanon

ISTRANA. I versi della poesia “Invictus”, scritta da William Ernest Henley e recitata dall'attore che impersona Nelson Mandela nell'omonima pellicola “Invictus” nei momenti difficili della prigionia durante l'apartheid, dedicati a Marco Stefanon, il trentacinquenne morto sabato 1 giugno in seguito a un incidente d'auto. Una poesia di speranza, di coraggio di fronte alla vita, che il parroco don Gabriele Fregonese ha voluto recitare nel corso dell'omelia. Ieri mattina Pezzan si è fermata per il funerale del giovane impiegato. Centinaia di persone dentro e fuori la chiesa, tantissimi gli amici stretti alla fidanzata Monica, a mamma Loredana, papà Angelo e al fratello Diego. In chiesa anche il labaro dell'Aido di Istrana: Marco ha infatti donato le cornee. Nell'omelia, don Gabriele ha ricordato il suo amore per la natura e per la cura delle sue piante, degli alberi: «Sapevi guardare con gli occhi di Dio ciò che per noi è solamente il ciclo della natura. Se la vita muore, non con lei l'amore. Il tuo vivere è stato immerso nella sintonia del mondo». Il parroco, che ha concelebrato assieme ad altri due sacerdoti, ha raccontato di Marco, ragazzo leale, timido, rispettoso. «Monica, la tua fidanzata, sognava un futuro con te», ha detto prima di salutare il trentacinquenne dall'altare: «La vita è un viaggio, un ritorno verso casa. Ciao Marco, viaggiatore instancabile, grazie per essere passato per questo mondo». (ru.b.)

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