I ricordi indimenticabili per battere l’Alzheimer

L’Alzheimer si porta via con sé una vita intera. Immaginate: improvvisamente non sapere chi è la persona che magari avete sposato e vi accompagna da quarant’anni. Non ricordare quando è nato vostro figlio. La via di casa. Un incubo vero e proprio con cui fanno i conti più di 4 mila persone nella provincia di Treviso. Cosa non vorreste dimenticare? A questa domanda hanno risposto ieri mattina amici e parenti di persone malate di demenza, nel corso del flash mob organizzato ieri mattina in piazza Duomo in occasione della ventunesima giornata mondiale dell’Alzheimer.
Un centinaio di ragazzi e ragazze completamente vestiti di bianco, con il volto coperto da una maschera, anche quella bianca, si sono sincronizzati tra loro fino a realizzare ad una ad una tutte le lettere che compongono la parola Alzheimer. Il tutto sotto gli occhi dei passanti, colpiti dall’improvvisa manifestazione. La maggior parte di loro aveva agganciato al collo un cartello su cui la gente poteva appuntare un bigliettino con scritto cosa non avrebbero mai voluto dimenticare. Le cose più diverse, tutte toccanti.
Decine e decine di biglietti colorati a raccontare le vite dei parenti e amici delle persone malate. «Non vorrei dimenticare il mio matrimonio», «L’emozione di stringere tra le braccia la mia bambina», «mio padre che è morto quando avevo 15 anni». Ma anche «Una bellissima discesa sugli sci sulla Marmolada». «Mia nipote e tutti i bei momenti che abbiamo passato assieme».
La sola azienda sanitaria trevigiana, conta oggi quattromila persone con diagnosi di demenza senile, un numero che potrebbe salire potenzialmente a cinquemila contando quanti non hanno ancora avuto una diagnosi. Ogni anno infatti si contano in media più di 400 nuovi casi. Proprio per ricordare tutti questi malati e le loro famiglie i centri di servizi Israa di Treviso, insieme all’Itis di Trieste, alla Casa Serena e Umberto 1° di Pordenone e all’azienda Feltrina, hanno proposto a tutte le città interessate l’iniziativa: «Cosa non vuoi dimenticare?». Una manifestazione per sensibilizzare la popolazione sulla demenza. «È una piaga devastante per la nostra società: le famiglie devono essere aiutate ad affrontarla. Nel solo Comune di Treviso contiamo circa 1500 persone affette da questa malattia», spiega il presidente dell’Israa Luigi Caldato, «oltre a sollevare il problema alla politica e autorità locali, oggi diventa importante un altro aspetto. Dobbiamo capire cosa dobbiamo fare per aiutare le famiglie ad occuparsi dei loro cari. All’interno delle mura dell’istituto riusciamo a coprire appena il 4% delle persone malate. Dobbiamo cercare il modo per curarli nel migliore dei modi dentro le mura di casa perché anche perché ha un’altra valenza. Questo è uno dei punti cruciali per cui abbiamo deciso di scendere in piazza».
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