Home fest, conti in rosso «Ma noi andiamo avanti»

Dopo le luci della ribalta, alla fine di tutto, quando il palco è sbaraccato e gli spettatori sognano già un altro evento, quello che resta sono i numeri. E la matematica non fa sconti né alla fatica, né al coraggio o all’iniziativa. E i numeri con cui ha chiuso il bilancio 2018 la Home Entertainment Srl sono stati pesanti. La società creata da Amedeo Lombardi per supportare prima gli eventi del suo locale, poi le prime fortunatissime edizioni dell’Home Festival e infine il grande salto verso Venezia e Parco San Giuliano ha chiuso l’anno scorso con un passivo da oltre 1,3 milioni.
eventi e difficoltà
I numeri sono secchi e certificano come i costi della produzione abbiano superato di gran lunga i ricavi (quasi doppiandoli). Il 2018 è stato un anno di passaggio dopo le batoste del 2017 (quando il maltempo aveva messo in difficoltà l’evento facendo saltare anche la data di Liam Gallagher) e prima del grande salto di quest’anno, quando Lombardi &Co. hanno deciso di sdoppiarsi per conquistare oltre a Treviso (Core festival) il Parco San Giuliano (lì il nuovo Home Festival).
Ma i numeri del bilancio ufficiale dimostrano come non sia andata come sperato. Un brutto colpo oggi, quando nella società nessuno ormai nega che «sia a Treviso che a Venezia si immaginavano risultati migliori». C’è da aspettarsi un conto 2019 peggiore?
L’azzardo veneziano
Tanti, fin dall’inizio, hanno guardato con incertezza il salto di Lombardi a San Giuliano, con tanto di contratto pluriennale firmato con l’amministrazione Brugnaro. «Un azzardo» a detta di alcuni, «una sfida tutta in salita» secondo i più benevoli. Di certo la piazza non era facile, abituata ai grandi big internazionali che precedenti festival avevano portato in Laguna (Police e Pearl Jam per citarne solo due) ha subito guardato con sospetto un evento “traslocato” nel giro di un anno.
E che qualcosa non fosse stato pianificato a dovere l’ha dimostrato anche il taglio di un palco, e di uno dei principali big, eliminato dal cartellone «per ragioni di sicurezza». Per chi sapeva della difficoltà della società è stta benzina sul fuoco. Negli ultimi giorni c’è stato anche chi ha sussurrato la parola “fallimento”, ma in via Fonderia, dove ha sede l’Home, si nega tutto.
«non siamo alla fine»
«Lavorando nel mondo degli eventi è facile avere alti e bassi, succede, non ci si può fare niente. Alle volte anche per ragioni indipendenti dalla volontà, professionalità o dall’impegno che viene profuso nelle iniziative » spiega Amedeo Lombardi, «ma non per questo abbiamo intenzione di mollare e tantomeno portare i libri in tribunale, anzi, siamo già lavorando per firmare i contratti per i prossimi eventi». Ma i conti? Il milione di “rosso”? «Le cose non sono andate come sperato, abbiamo dovuto investire per crescere, e questo è pesato». Quest’anno? «Innegabile ci aspettassimo risultati migliori, di certo però non abbiamo deciso di gettare la spugna. C’è chi non vedrebbe l’ora, perchè anche arrivando a Venezia magari abbiamo pestato i piedi a qualcuno, ma siamo in piedi e nel 2020 contiamo di replicare sia Treviso che Venezia».
Pare che a giorni sia previsto un appuntamento a Londra per un accordo (chiaramente economico) che potrebbe essere “fondamentale”, il tutto mentre si scorra la lista dei possibili ospiti. Si parla di fornitori scoperti: «Noi intendiamo risolvere tutte le situazioni di difficoltà che i numeri secchi dimostrano» replica il patron dell’Home Festival intenzionato a rispettare tutti gli impegni presi anche se di certo i numeri oggi non giocano dalla sua. —
Federico de Wolanski
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