Guido Bergamo l’antagonista Dall’interventismo eroico alle lotte con operai e contadini

il personaggio
Guido Bergamo (Montebelluna 1893- Roma1953) studia al Cavanis di Possagno e al liceo Canova di Treviso e infine alla facoltà di Medicina a Bologna dove si segnala fin da studente per lo straordinario attivismo politico. Leader dei giovani repubblicani, fonda giornali («La Riscossa»), circoli culturali e politici.
Abbraccia nel 1915 la causa interventista democratica e repubblicana. Volontario di guerra, diventa capitano per merito e si ricopre di gloria e di medaglie.
Dopo il conflitto, a 26 anni, si afferma e si guadagna ampi consensi popolari nel Montebellunese e a Treviso. Guidò le prime battaglie per l'organizzazione dei contadini del Montello e fu uno dei protagonisti dello sciopero al Canapificio Veneto di Crocetta del Montello, guadagnandosi consensi plebiscitari nell’area montelliana. Con il fratello Mario e Pietro Nenni è tra i fondatori del Fascio di combattimento di Bologna, tutti e tre se ne allontaneranno presto. Ripetutamente deputato e duramente attaccato dal fascismo, anche nella sua attività medica di radiologo, è costretto a lasciare Treviso nel 1927 e a rifugiarsi all’estero, assieme al fratello Mario, che da segretario nazionale del Pri si oppose alla ritirata dell’Aventino.
Nel secondo dopoguerra Guido sfiora l’elezione alla Costituente. Chirurgo e pioniere anche nella medicina radiologica, si spegne nel 1953, contaminato dal radium. —
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