Grande guerra, il tesoro di Toffoli

SALGAREDA. Pochi sanno che a Salgareda esiste una delle più ricche ed interessanti collezioni di fotografie afferenti la Prima guerra mondiale. Con quasi diecimila immagini la raccolta potrebbe costituire un vero e proprio museo. L’artefice di questa importante iniziativa è Renzo Toffoli, musicista, organista, ma soprattutto storico. Una passione, la sua, iniziata fin da giovanissimo quando frequentava i mercatini dell’antiquariato, in particolare quello che cinque volte all’anno si tiene a Venezia, in campo San Maurizio. «In quei lontani anni», spiega il collezionista, «si reperiva con facilità e con costi contenuti materiale estremamente interessante sul primo conflitto mondiale. Io cercavo soprattutto i documenti e le fotografie riferite ai nostri territori e, quindi, a quella fase della guerra combattuta lungo il Piave».
Il salto di qualità Toffoli lo ha compiuto qualche tempo dopo grazie alla conoscenza con il compianto Eugenio Bucciol, storico e scrittore di Oderzo che lo ha introdotto al Kriegsarchiv, il poderoso archivio militare di Vienna, una vera miniera di documentazione fotografica sulla Prima guerra. «Con un colpo di fortuna», ricorda lo storico di Salgareda, « riconobbi e subito acquistai una fotografia aerea scattata da un ricognitore austroungarico il 6 novembre del 1917 sul vecchio centro di Salgareda, che allora sorgeva adiacente all’argine del Piave».
Oggi la ricchissima raccolta di Toffoli annovera quasi diecimila fotografie, di cui 1297 riproduzioni originali di quelle che si trovano all’archivio storico di Vienna; molte altre copie sono state scattate, invece, dai fotografi del nostro esercito. La raccolta dell’appassionato di Salgareda è conservata in modo estremamente ordinato e contiene immagini inedite di tutti i Comuni della Marca coinvolti, loro malgrado, nella guerra. Si possono così rivedere e ricostruire nella memoria i paesi del Piave prima dello scoppio della guerra e rivedere, poi, i disastri provocati dai combattimenti quando migliaia di povere case vennero completamente rase al suolo, o gravemente danneggiate, insieme a decine e decine di antiche chiese, di alcuni monasteri e tantissime ville venete».
«Queste fotografie», spiega Toffoli, «vorrei che le vedessero in particolare i giovani perché possano capire i sacrifici fatti da chi ci ha preceduto e si rendano conto dell’orrore oltre che dell’inutilità delle guerre».
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