Gli alpini hanno restaurato la croce spezzata da “Vaja”

Il manufatto ligneo finì a pezzi ad ottobre sotto le raffiche della tempesta I volontari domenica hanno inaugurato il simbolo che domina Valdobbiadene



Una cerimonia partecipata e carica di commozione. Domenica mattina sul monte Cesen si sono ritrovate autorità civili e religiose per inaugurare la gigantesca croce che era stata gravemente danneggiata lo scorso 29 ottobre, quando forti raffiche di vento - i risvolti trevigiani della tempesta Vaja, che i danni maggiori li ha fatti nel vicino Bellunese - l’avevano spezzata e abbattuta. Ed erano stati alcuni escursionisti ad accorgersi, in quei giorni, che il manufatto aveva ceduto.

IL LAVORO DEGLI ALPINI

Sono stati gli alpini della sezione di Valdobbiadene a farsi carico del lavoro, rimettendo a dimora il manufatto centenario, che era stato restaurato dalle stesse penne nere nel 1985. Una croce di quattro metri che ha un elevato valore simbolico: domina infatti, innalzandosi su una montagna posta a 1570 metri di altitudine, le colline, che sono state teatro di sanguinosi combattimenti, così come il Piave e, in lontananza, il Grappa. Gli alpini hanno impiegato circa 250 ore per riparare i danni del maltempo. Un lavoro lungo e impegnativo che però, come ha sottolineato il presidente dell’Ana valdobbiadenese Valentino Baron, ha riempito di soddisfazione tutti gli uomini che si sono cimentati nell’impresa.

LA CERIMONIA

Alla cerimonia di inaugurazione, che ha coinciso con la festa sezionale, erano presenti fra gli altri, il tenente colonnello Giulio Fasolino, in rappresentanza del 7° Reggimento alpini di Belluno, e Lorenzo Cordiglia, vicepresidente dell’Associazione nazionale alpini. —





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